La sfida dei «big data» tra salute e privacy
Esce domani, in edicola gratis con il quotidiano, il numero di giugno di «Corriere Innovazione»
Chi vuole sapere quando morirà? Non vi stiamo proponendo di rivolgervi a un veggente. Saranno semplicemente i big data a dirvelo. O, meglio, a predirvelo, con un’approssimazione molto più raffinata di un normale consulto medico.
Così, quando sulla copertina di Corriere Innovazione, il mensile di cultura dell’innovazione curato da Massimo Sideri, in edicola gratis domani con il Corriere della Sera, leggerete un numero a sei cifre — 175.639 —, non stupitevi: si tratta semplicemente dei dati personali di una paziente malata di cancro (allo stadio terminale) elaborati dall’algoritmo di Google che sono serviti per calcolare entro quanti giorni la donna sarebbe deceduta. L’inchiesta, di Silvia Lazzaris, vi svelerà come i big data nell’ambito della medicina stanno in effetti diventando un vero e proprio business. Il segno dei tempi, «della modernità», come dice Piero Angela, anche se «oggi manca una filosofia della tecnologia capace di spiegarci come questa rivoluzione cambierà a fondo il nostro modo di vivere». Guida alla lettura
L’INCHIESTA
La copertina
C’è un numero che rappresenta il cambiamento. È 175.639: cioè quante sono le informazioni con cui Google vuole predire la probabilità di morte di un paziente montagne alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra. Ma l’estate è anche sport: perché allora non pensare al golf? Potete esercitarvi con il contributo dell’intelligenza artificiale. Come fare ve lo spiega Giulia Cimpanelli. State organizzando un viaggio in Brasile? Forse non sapete che quando da noi ancora non esistevano le email — scrive Rocco Cotroneo — a San Paolo c’era già la banda larga.
E poi la Scienza: questa volta Giovanni Caprara ci condurrà nella fabbrica dell’f-35, il caccia che si guida col pensiero. Infine il cinema del passato che raccontava il futuro di Paolo Baldini. Andate in edicola domani e tenetevi questo numero anche sotto l’ombrellone. Perché, per spiegare la velocità del cambiamento, serve lentezza.