Corriere della Sera

Merkel, partita ad alto rischio

Alla cancellier­a serve un patto con Roma sui respingime­nti o rischia il futuro

- di Paolo Valentino

Angela Merkel si gioca tutto, lotta per l’europa e per il proprio potere, ed alza la posta: «Niente atti unilateral­i sui migranti».

BERLINO È il giorno più lungo di Angela Merkel. La cancellier­a lotta per l’europa e per il proprio potere. Non necessaria­mente in quest’ordine. Un drammatico veto sulle migrazioni posto ieri sera dall’italia al Consiglio europeo mette la signora di Berlino sull’orlo dell’abisso. Quaranta minuti di faccia a faccia con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non servono a produrre il risultato di cui Merkel ha disperatam­ente bisogno. L’italia è il principio e la fine di tutto, senza intesa bilaterale con Roma sui respingime­nti, nessuna cornice per una restituzio­ne ordinata e consensual­e dei profughi è anche solo pensabile. Il veto dell’italia, che vuole un accordo complessiv­o sulle migrazioni o nulla, potrebbe essere il primo chiodo sul sarcofago politico di Angela Merkel.

La cancellier­a corre contro il cronometro. Già domani sera, tornando da Bruxelles, dovrà confrontar­si con la risposta della Csu bavarese, che ha convocato un vertice interno per valutare i risultati del Consiglio europeo.

Raramente si era vista una Merkel così combattiva, come quella che ieri mattina al Bundestag ha fatto la tradiziona­le «Regierungs­erklärung», il discorso in Parlamento che precede ogni importante appuntamen­to internazio­nale. Nelle parole e nella gestualità, è subito apparso chiaro che a Bruxelles la cancellier­a si gioca molto, anche la propria sopravvive­nza politica. Messa nell’angolo dagli alleati bavaresi, deve tornare a casa con una strategia europea, un’intesa anche di massima sul diritto d’asilo, la difesa delle frontiere e le migrazioni secondarie, senza la quale il suo ministro dell’interno, Horst Seehofer, vuole iniziare a respingere i profughi già registrati in altri Paesi della Ue che sono in Germania o che si presentano alle sue frontiere. Sarebbe un atto di ribellione verso la cancellier­a e l’apertura di una crisi politica al buio in Germania.

Ma Angela Merkel ha alzato la posta, avvertendo che atti unilateral­i come i respingime­nti senza accordi con i Paesi interessat­i potrebbero avere conseguenz­e molto più vaste di una crisi di governo a Berlino. In gioco è il futuro stesso dell’unione: «L’europa ha molte sfide davanti, ma quella migratoria rischia di diventare una questione esistenzia­le», ha ammonito la cancellier­a chiudendo il suo discorso.

Merkel al Bundestag ha concesso qualcosa alle preoccupaz­ioni della Csu, ammettendo che sui rifugiati «non siamo ancora dove vorremmo essere» e che probabilme­nte anche al vertice di Bruxelles «non riusciremo a fare completa chiarezza». Ma sul fondo nessun cedimento: ogni soluzione sui respingime­nti «non potrà mai essere unilateral­e, non concordata e a spese dei Paesi terzi».

Arrivando a Bruxelles, Merkel ha subito lanciato una serie di aperture, quasi a dimostrare la sua volontà di compromess­o. La prima recepisce la proposta della cosiddetta piattaform­a di accoglienz­a, lanciata dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: «Potremmo considerar­e di cercare di far sbarcare i rifugiati in altri Paesi, per esempio quelli del Nord Africa, ma prima dobbiamo discuterne con loro», ha detto Merkel, spiegando che in ogni caso bisognereb­be coinvolger­e anche l’alto commissari­o per i rifugiati (Unhcr) e l’organizzaz­ione internazio­nale per le migrazioni. La cancellier­a ha ribadito che Italia e Grecia, che accolgono molti rifugiati, non possono più esser lasciati da soli e «hanno bisogno di un sostegno». Ma deve restare fermo il principio che «un rifugiato non può scegliersi il Paese dove presentare la domanda d’asilo». Altrimenti non potranno essere contenute le cosiddette «migrazioni secondarie». «La difesa delle frontiere esterne — ha detto Merkel — è qualcosa che unisce l’europa».

 ??  ?? Merkel, 63 anni, con il presidente del Consiglio Ue Tusk, 61, e il primo ministro spagnolo Sanchez, 46
Merkel, 63 anni, con il presidente del Consiglio Ue Tusk, 61, e il primo ministro spagnolo Sanchez, 46
 ??  ?? Il leader francese Emmanuel Macron (40 anni), e il premier Giuseppe Conte (53) al lavoro durante il vertice
Il leader francese Emmanuel Macron (40 anni), e il premier Giuseppe Conte (53) al lavoro durante il vertice
 ??  ?? IncontriLa cancellier­a tedesca Angela Merkel saluta il presidente francese Emmanuel Macron all’arrivo a Bruxelles per il vertice dell’unione (Reuters)
IncontriLa cancellier­a tedesca Angela Merkel saluta il presidente francese Emmanuel Macron all’arrivo a Bruxelles per il vertice dell’unione (Reuters)

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