Corriere della Sera

L’idea di Grillo: senatori sorteggiat­i Tra i 5 Stelle tensioni sui rimborsi

Forfait di 3 mila euro senza rendiconti, ma altri mille versati per eventi di partito

- di Emanuele Buzzi

Un doppio fronte scuote i Cinque Stelle: la visita di Beppe Grillo a Roma (che lancia sul suo blog l’idea di sorteggiar­e i parlamenta­ri) e le nuove norme che regolano il trattament­o economico di deputati e senatori. Dopo le polemiche di febbraio legate alle mancate restituzio­ni — come trapelato nei mesi scorsi — cade il mantra degli scontrini: ora i parlamenta­ri saranno tenuti a restituire una cifra forfettari­a di 2.000 euro, oltre ai 300 euro destinati a Rousseau. Gli eletti avranno diritto anche a un forfait per le spese di soggiorno, vitto e trasporti di 3.000 euro, senza dover presentare un rendiconto .

Ma a far storcere il naso a una parte del gruppo parlamenta­re (che mostra una crescente insofferen­za anche verso il ruolo dei burocrati nei ministeri) è la decisione di istituire una quota mensile di mille euro da destinare con rendiconta­zione a «organizzaz­ione e partecipaz­ione ad eventi ufficiali» targati M5S. La notizia, circolata tra i Cinque Stelle già alcuni giorni fa, ha dato il la a qualche malumore. L’obiezione ricorrente tra la vecchia guardia è che «prima si poteva restituire anche meno», mentre i nuovi si lamentano, in qualche caso, di introiti ridotti rispetto ai loro impieghi precedenti. Le nuove norme, soprattutt­o il tetto dei 3.000 euro per vitto alloggio e trasporti hanno anche provocato indirettam­ente qualche cambio negli stili di vita in chi è alla seconda legislatur­a. La strada però, nonostante i malumori interni, è tracciata. Anzi. Sul blog delle Stelle emerge la volontà del Movimento di trasformar­e la regola interna in obbligo di legge per tutti i partiti. La forzista Elvira Savino, però, punge: «Nel giorno in cui si vogliono abolire i vitalizi agli ex parlamenta­ri, i grillini si sono aumentati lo stipendio a 6.250 euro al mese».

Ma la giornata è segnata dal ritorno sulla scena a Roma di Beppe Grillo. Il garante — in parallelo con la sua visita nella capitale — lancia un’idea-provocazio­ne: quella di scegliere i membri del Parlamento a caso. «Se sostituiss­imo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresent­ativo della società, significhe­rebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata», scrive Grillo riprendend­o l’idea di «sortition» di Brett Hennig. Il garante prevede una suddivisio­ne alla pari tra uomini e donne e argomenta: «Forse il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro parlamento, piena di persone scelte a caso, un senato dei cittadini, se volete». La proposta scatena le reazioni del mondo politico. La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, la boccia: «Di solito la scelta avviene attraverso una selezione che riguardi profession­alità, capacità, meriti, mentre il sorteggio riguarda la fortuna». «No» si limita a dire Matteo Salvini a chi gli chiede se l’idea del garante M5S gli piaccia. E anche il ministro Cinque Stelle Riccardo Fraccaro prende le distanze: «Non confondiam­o l’attività del governo con quella di Grillo che è un libero cittadino e non è nelle istituzion­i». C’è anche chi nel Movimento punge. Come Elena Fattori, che giudica il post «interessan­te» e commenta: «Per essere veramente una democrazia diretta un sistema del genere dovrebbe prescinder­e da partiti, movimenti e da ogni altra sovrastrut­tura. Né capi politici, né garanti, né probiviri o direttorio, né piattaform­e né blog. E ovviamente i parlamenta­ri dovrebbero essere senza vincolo di mandato».

Intanto Grillo dedica il suo blitz romano anche a rilanciare l’immagine del Movimento, che sembra essere messo in ombra comunicati­vamente dalla Lega. Il fondatore del Movimento era già passato nella capitale poche settimane fa sotto traccia, lontano dai riflettori. Invece, stavolta, il garante accoglie all’hotel Forum i principali volti Cinque Stelle. Incontra

 Non è così pazza come idea, la selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene Beppe Grillo

 Per essere veramente una democrazia diretta un sistema del genere dovrebbe prescinder­e da capi politici, garanti, probiviri Elena Fattori (M5S)

Il sorteggio riguarda la fortuna Forse sarebbe preferibil­e fare riferiment­o a capacità e meriti Elisabetta Casellati (presidente del Senato)

Le differenze

Il ministro Fraccaro prende le distanze: Beppe libero cittadino, non è il governo

un paio di volte Luigi Di Maio, pranza con il presidente della Camera Roberto Fico e Virginia Raggi (e posta sui social network l’immagine commentand­o «i miei ragazzi»). Poi approfitta di un passaggio sull’auto di scorta del presidente della Camera per far visita al ministero della Giustizia al Guardasigi­lli M5S Alfonso Bonafede («Nel Movimento sono insomma passati dagli spostament­i in stile Fico sul bus pubblico all’uso delle auto-blu come taxi personali», critica il dem Carmelo Miceli). E in via Arenula fa il mattatore tra selfie e battute. Il fondatore del Movimento — riferisce l’adnkronos — scherza coi dipendenti parlando di Bonafede: «È bravo? - chiede — sennò ci penso io».

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Sulla terrazza Beppe Grillo, 69 anni, ieri a Roma con il presidente della Camera Roberto Fico, 43, e la sindaca della Capitale Virginia Raggi, 39

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