L’idea di Grillo: senatori sorteggiati Tra i 5 Stelle tensioni sui rimborsi
Forfait di 3 mila euro senza rendiconti, ma altri mille versati per eventi di partito
Un doppio fronte scuote i Cinque Stelle: la visita di Beppe Grillo a Roma (che lancia sul suo blog l’idea di sorteggiare i parlamentari) e le nuove norme che regolano il trattamento economico di deputati e senatori. Dopo le polemiche di febbraio legate alle mancate restituzioni — come trapelato nei mesi scorsi — cade il mantra degli scontrini: ora i parlamentari saranno tenuti a restituire una cifra forfettaria di 2.000 euro, oltre ai 300 euro destinati a Rousseau. Gli eletti avranno diritto anche a un forfait per le spese di soggiorno, vitto e trasporti di 3.000 euro, senza dover presentare un rendiconto .
Ma a far storcere il naso a una parte del gruppo parlamentare (che mostra una crescente insofferenza anche verso il ruolo dei burocrati nei ministeri) è la decisione di istituire una quota mensile di mille euro da destinare con rendicontazione a «organizzazione e partecipazione ad eventi ufficiali» targati M5S. La notizia, circolata tra i Cinque Stelle già alcuni giorni fa, ha dato il la a qualche malumore. L’obiezione ricorrente tra la vecchia guardia è che «prima si poteva restituire anche meno», mentre i nuovi si lamentano, in qualche caso, di introiti ridotti rispetto ai loro impieghi precedenti. Le nuove norme, soprattutto il tetto dei 3.000 euro per vitto alloggio e trasporti hanno anche provocato indirettamente qualche cambio negli stili di vita in chi è alla seconda legislatura. La strada però, nonostante i malumori interni, è tracciata. Anzi. Sul blog delle Stelle emerge la volontà del Movimento di trasformare la regola interna in obbligo di legge per tutti i partiti. La forzista Elvira Savino, però, punge: «Nel giorno in cui si vogliono abolire i vitalizi agli ex parlamentari, i grillini si sono aumentati lo stipendio a 6.250 euro al mese».
Ma la giornata è segnata dal ritorno sulla scena a Roma di Beppe Grillo. Il garante — in parallelo con la sua visita nella capitale — lancia un’idea-provocazione: quella di scegliere i membri del Parlamento a caso. «Se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata», scrive Grillo riprendendo l’idea di «sortition» di Brett Hennig. Il garante prevede una suddivisione alla pari tra uomini e donne e argomenta: «Forse il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro parlamento, piena di persone scelte a caso, un senato dei cittadini, se volete». La proposta scatena le reazioni del mondo politico. La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, la boccia: «Di solito la scelta avviene attraverso una selezione che riguardi professionalità, capacità, meriti, mentre il sorteggio riguarda la fortuna». «No» si limita a dire Matteo Salvini a chi gli chiede se l’idea del garante M5S gli piaccia. E anche il ministro Cinque Stelle Riccardo Fraccaro prende le distanze: «Non confondiamo l’attività del governo con quella di Grillo che è un libero cittadino e non è nelle istituzioni». C’è anche chi nel Movimento punge. Come Elena Fattori, che giudica il post «interessante» e commenta: «Per essere veramente una democrazia diretta un sistema del genere dovrebbe prescindere da partiti, movimenti e da ogni altra sovrastruttura. Né capi politici, né garanti, né probiviri o direttorio, né piattaforme né blog. E ovviamente i parlamentari dovrebbero essere senza vincolo di mandato».
Intanto Grillo dedica il suo blitz romano anche a rilanciare l’immagine del Movimento, che sembra essere messo in ombra comunicativamente dalla Lega. Il fondatore del Movimento era già passato nella capitale poche settimane fa sotto traccia, lontano dai riflettori. Invece, stavolta, il garante accoglie all’hotel Forum i principali volti Cinque Stelle. Incontra
Non è così pazza come idea, la selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene Beppe Grillo
Per essere veramente una democrazia diretta un sistema del genere dovrebbe prescindere da capi politici, garanti, probiviri Elena Fattori (M5S)
Il sorteggio riguarda la fortuna Forse sarebbe preferibile fare riferimento a capacità e meriti Elisabetta Casellati (presidente del Senato)
Le differenze
Il ministro Fraccaro prende le distanze: Beppe libero cittadino, non è il governo
un paio di volte Luigi Di Maio, pranza con il presidente della Camera Roberto Fico e Virginia Raggi (e posta sui social network l’immagine commentando «i miei ragazzi»). Poi approfitta di un passaggio sull’auto di scorta del presidente della Camera per far visita al ministero della Giustizia al Guardasigilli M5S Alfonso Bonafede («Nel Movimento sono insomma passati dagli spostamenti in stile Fico sul bus pubblico all’uso delle auto-blu come taxi personali», critica il dem Carmelo Miceli). E in via Arenula fa il mattatore tra selfie e battute. Il fondatore del Movimento — riferisce l’adnkronos — scherza coi dipendenti parlando di Bonafede: «È bravo? - chiede — sennò ci penso io».