«Eravamo isolati Ora c’è la corsa»
del raduno sul «sacro suolo» di Pontida promosse dalla Lega (il primo nel ‘90, in alcuni anni più appuntamenti) la percentuale raggiunta dalla Lega alla Camera il 4 marzo (per i sondaggi il consenso ora sfiorerebbe il 30 per cento)
«Il raduno di Pontida non me lo sono mai goduto». Paradossale, se del grande evento sei lo speaker. Daniele Belotti, 50 anni, ultrà dell’atalanta, deputato dal 4 marzo, è la voce ufficiale dal 1995 (prima non c’era). «All’inizio, mi limitavo a una cantilena monocorde. Poi, vista la mia esperienza da stadio, sono passato alle urla e al coinvolgimento del pubblico. Pontida è una festa, non un congresso paludato».
Su cosa ha puntato per scaldare la platea?
«Lancio il nome per far rispondere con il cognome al pubblico. Ma abbiamo introdotto anche la musica. Oltre al «Va’ pensiero» c’è sempre una base diversa, scelta tra colonne sonore da Braveheart a quella di Avatar».
In vent’anni com’è cambiata Pontida?
«All’inizio eravamo quattro matti guardati con sospetto. Ora c’è la corsa a venire da tutta Italia, con il rischio di imbarcare chiunque».
Sondaggi alla mano, il Carroccio è strapieno.
«Pazzesco, solo qualche anno fa ci davano per morti».