Ecomostri confiscati, la Corte europea condanna l’italia
I giudici di Strasburgo: per demolire Punta Perotti violata la proprietà privata. La rabbia di Salvini
Il caso
● La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’italia per la confisca di terreni sui quali sono state edificate costruzioni abusive
● La Corte contesta la confisca prima della condanna dei responsabili
Non solo sui migranti. Adesso Matteo Salvini apre un altro fronte con l’europa: «La Corte di Strasburgo condanna l’italia e difende gli ecomostri e la cementificazione selvaggia? — attacca il vicepremier e ministro dell’interno — È l’ennesima prova del fatto che certe istituzioni dovrebbero essere chiuse...». Il leader della Lega ieri ha contestato così la decisione presa dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, che con una sentenza non appellabile ha stabilito che le autorità italiane non avrebbero dovuto procedere in questi anni con la confisca di numerosi terreni utilizzati per realizzare delle costruzioni abusive, senza aver ottenuto prima una condanna dei responsabili. Il provvedimento di ieri riguarda territori ben noti agli ambientalisti: Punta Perotti (Bari), Golfo Aranci (Olbia), Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro (Reggio Calabria). Per i giudici di Strasburgo le autorità italiane, in tutti questi casi, hanno violato il diritto al rispetto della proprietà privata. La Corte europea si è riservata di valutare l’indennizzo.
Ricordate Punta Perotti? L’enorme complesso edilizio realizzato sul lungomare di Bari, l’ecomostro destinato a residenza e terziario ribattezzato anche la «saracinesca sul La demolizione L’ecomostro di Punta Perotti, a Bari, fu demolito in tre fasi nel mese di aprile 2006 mare» che infine, nell’aprile 2006, venne demolito dopo oltre dieci anni di battaglie «verdi», di carte bollate e di tribunali. In realtà, quella di ieri è una «sentenza-bis». nel senso che già nel 2012 la Corte aveva condannato lo Stato italiano a risarcire con 49 milioni di euro la società che aveva realizzato l’ecomostro di Bari. Adesso il risarcimento andrà anche agli altri proprietari dei suoli.
«La sentenza della Corte europea sulla confisca dei terreni è corretta», commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che quand’era sindaco di Bari dispose l’abbattimento dell’ecomostro. Il suo parere, da ex magistrato, può aiutare a capire meglio la questione: «Io l’avevo sempre detto che i terreni della lottizzazione abusiva andavano restituiti — spiega Emiliano —. A differenza della confisca, invece, la demolizione degli edifici fu legittima, come da sentenza del 2012. L’abbattimento di Punta Perotti era obbligatorio. Ma quello che non si può fare è espropriare qualcuno del suo diritto di proprietà senza una condanna...».
«La sentenza di Strasburgo non fa venir meno la vergogna di quella storia — conclude amaro il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani — Sono ancora tanti gli ecomostri da abbattere in Italia. Le nostre coste non hanno bisogno di palazzoni, ma di essere risanate».