Corriere della Sera

Ecomostri confiscati, la Corte europea condanna l’italia

I giudici di Strasburgo: per demolire Punta Perotti violata la proprietà privata. La rabbia di Salvini

- Fabrizio Caccia

Il caso

● La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’italia per la confisca di terreni sui quali sono state edificate costruzion­i abusive

● La Corte contesta la confisca prima della condanna dei responsabi­li

Non solo sui migranti. Adesso Matteo Salvini apre un altro fronte con l’europa: «La Corte di Strasburgo condanna l’italia e difende gli ecomostri e la cementific­azione selvaggia? — attacca il vicepremie­r e ministro dell’interno — È l’ennesima prova del fatto che certe istituzion­i dovrebbero essere chiuse...». Il leader della Lega ieri ha contestato così la decisione presa dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, che con una sentenza non appellabil­e ha stabilito che le autorità italiane non avrebbero dovuto procedere in questi anni con la confisca di numerosi terreni utilizzati per realizzare delle costruzion­i abusive, senza aver ottenuto prima una condanna dei responsabi­li. Il provvedime­nto di ieri riguarda territori ben noti agli ambientali­sti: Punta Perotti (Bari), Golfo Aranci (Olbia), Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro (Reggio Calabria). Per i giudici di Strasburgo le autorità italiane, in tutti questi casi, hanno violato il diritto al rispetto della proprietà privata. La Corte europea si è riservata di valutare l’indennizzo.

Ricordate Punta Perotti? L’enorme complesso edilizio realizzato sul lungomare di Bari, l’ecomostro destinato a residenza e terziario ribattezza­to anche la «saracinesc­a sul La demolizion­e L’ecomostro di Punta Perotti, a Bari, fu demolito in tre fasi nel mese di aprile 2006 mare» che infine, nell’aprile 2006, venne demolito dopo oltre dieci anni di battaglie «verdi», di carte bollate e di tribunali. In realtà, quella di ieri è una «sentenza-bis». nel senso che già nel 2012 la Corte aveva condannato lo Stato italiano a risarcire con 49 milioni di euro la società che aveva realizzato l’ecomostro di Bari. Adesso il risarcimen­to andrà anche agli altri proprietar­i dei suoli.

«La sentenza della Corte europea sulla confisca dei terreni è corretta», commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che quand’era sindaco di Bari dispose l’abbattimen­to dell’ecomostro. Il suo parere, da ex magistrato, può aiutare a capire meglio la questione: «Io l’avevo sempre detto che i terreni della lottizzazi­one abusiva andavano restituiti — spiega Emiliano —. A differenza della confisca, invece, la demolizion­e degli edifici fu legittima, come da sentenza del 2012. L’abbattimen­to di Punta Perotti era obbligator­io. Ma quello che non si può fare è espropriar­e qualcuno del suo diritto di proprietà senza una condanna...».

«La sentenza di Strasburgo non fa venir meno la vergogna di quella storia — conclude amaro il presidente di Legambient­e, Stefano Ciafani — Sono ancora tanti gli ecomostri da abbattere in Italia. Le nostre coste non hanno bisogno di palazzoni, ma di essere risanate».

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