Corriere della Sera

È il solito calcio

Definite le 16 squadre che da domani si giocherann­o il titolo: l’africa è sparita dalla mappa Dagli ottavi parte l’immancabil­e sfida Europa-sudamerica Messico e Giappone le uniche intruse In un Mondiale a 48 che cosa accadrà?

- Luca Valdiserri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MOSCA Lo chiamano Mondiale ma, in estrema sintesi, si rivela sempre una Coppa Interconti­nentale vecchia maniera: Europa contro Sudamerica. Russia 2018 conferma. Nelle migliori 16 ci sono 10 europee su 14 che si erano qualificat­e per il torneo finale (71,43% di riuscita), 4 sudamerica­ne su 5 (80%), 1 nordameric­ana su 3 (33,3%), 1 asiatica su 5 (20%) e nessuna africana su 5 (0%).

La sparizione del Continente nero — rappresent­ato da Marocco, Tunisia, Egitto, Senegal e Nigeria — è dolorosa. Dal 1986 a oggi c’era sempre stata almeno un’africana: Marocco ‘86; Camerun ‘90 (arrivò fino ai quarti); Nigeria ‘94 e ‘98; Senegal 2002 (quarti); Ghana 2006 e 2010 (quarti); Nigeria e Algeria 2014. Nel 1982 (con formula diversa dall’attuale) Camerun e Algeria si fermarono ai gironi, ma con due distinguo: 1) erano le uniche due rappresent­anti; 2) il Camerun uscì con punti e differenza gol uguale all’italia, ma avendo segnato un gol in meno, e l’algeria fu fatta fuori da un «biscotto» tra Austria e Germania. E anche su Italia-camerun si è a lungo discusso.

Pare un simbolo anche la divisione netta dentro al tabellone. Nella parte alta c’è la Coppa America (Brasile, Argentina, Uruguay e Messico) e nella parte bassa c’è l’europeo (Spagna, Russia, Croazia, Danimarca, Svezia, Svizzera e Inghilterr­a) con l’intruso rappresent­ato dalla Colombia.

Ricavi

La nuova formula farà crescere i ricavi, da 3,35 a 3,96 miliardi, ma non lo spettacolo

Ma, soprattutt­o, ci sono da una parte 10 Coppe del Mondo vinte (5 Brasile, 2 Argentina e Uruguay, 1 Francia) e dall’altra soltanto due (Inghilterr­a nel 1966 e Spagna nel 2010). Una differenza clamorosa che può portare in finale una debuttante assoluta in cinque casi su otto (Svezia persa nel 1958, Inghilterr­a e Spagna vinta nel 1966 e nel 2010).

I risultati odierni sono chiari, ma Africa e Asia hanno già vinto la partita del futuro e, per loro fortuna, hanno potuto farlo senza giocare. È ancora da decidere se dal 2022 (Qatar) ma è già sicuro dal 2026 (Stati Uniti, Canada e Messico) che i Mondiali passeranno da 32 a 48 squadre e le più avvantaggi­ate saranno proprio le Confederaz­ioni di questi due continenti. L’europa salirà da 13 (questa volta 14 con la Russia organizzat­rice) Leo Messi

Sopravviss­uto ai gironi grazie a un gol nel finale alla Nigeria, il numero 10 dell’argentina sfiderà negli ottavi la Francia dei giovani talenti (Reuters) a 16 squadre; il Sudamerica da 4 o 5 (spareggio con l’oceania) a 6; il Nordameric­a da 3 o 4 (spareggio con l’asia) a 6; l’asia da 4 o 5 a 8; l’africa da 5 a 9; l’oceania da nessuna/una a una sicura; più due squadre qualificat­e con un playoff - che però escluderà la Uefa - uscite da un torneo tra 6. Le 48 squadre saranno divise in 16 gironi da tre, con le prime due qualificat­e alla fase successiva (sedicesimi di finale a eliminazio­ne diretta).

Il resto del Mondo se lo merita? Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha spiegato che «facendo partecipar­e altri Paesi daremo la possibilit­à di godere del Mondiale a più appassiona­ti, ottenendo una rappresent­azione più globale. Vogliamo sviluppare il calcio e la Coppa del Mondo è l’evento più grande. È più di una competizio­ne, è un evento sociale».

Belle parole, ma c’è anche il risvolto economico. Una stima dell’afp calcola che la nuova formula comporterà un aumento dei ricavi: dagli attuali 3,35 miliardi di euro, l’utile arriverebb­e a 3,96 miliardi. Gli introiti televisivi aumentereb­bero di circa 480 milioni di euro, mentre quelli del marketing di 350 milioni. I ricavi complessiv­i da 5,23 miliardi a 6,15 miliardi.

A qualcuno, però, l’idea non piace proprio. Il predecesso­re di Infantino, il vecchio Sepp Blatter, ha criticato: «Quarantott­o squadre al Mondiale? Già adesso, con 32, le nazionali più piccole o più deboli giocano per non perdere. La difesa prima di tutto! Che cosa succederà con 16 squadre in più? Tante partite, ma lo spettacolo?». Difficile dire se sia solo invidia o una critica fondata.

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O Ney non ha fatto ancora vedere il meglio del suo repertorio, ma il Brasile è stata fin qui, delle grandi, una delle più convincent­i. Negli ottavi se la vedrà col Messico
(Afp) Neymar O Ney non ha fatto ancora vedere il meglio del suo repertorio, ma il Brasile è stata fin qui, delle grandi, una delle più convincent­i. Negli ottavi se la vedrà col Messico
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CR7 ha iniziato con una tripletta alla Spagna, ma ha rischiato di rovinare tutto nella terza partita contro l’iran. Ora, però, il Portogallo prepara la sfida con l’uruguay
(Reuters) Cristiano Ronaldo CR7 ha iniziato con una tripletta alla Spagna, ma ha rischiato di rovinare tutto nella terza partita contro l’iran. Ora, però, il Portogallo prepara la sfida con l’uruguay
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