Balotelli lancia i Mondiali antirazzisti «Dobbiamo isolare chi è medievale»
È Mario Balotelli (foto) il testimonial dell’edizione 2018 dei Mondiali antirazzisti che si svolgeranno a Bosco Albergati, nel comune di Castelfranco Emilia, tra Modena e Bologna, dal 4 all’8 luglio. Quattro giorni tra sport, dibattiti e spettacolo, presentati a Bologna e anticipati dal video messaggio dell’attaccante della Nazionale. «Purtroppo anche nello sport che amiamo, il calcio, il razzismo è presente. L’italia non è un Paese razzista, ma i razzisti ci sono. E dobbiamo fare ancora tanta strada per liberare gli stadi da questa piaga. Compito di tutti è isolare queste persone, rendere ridicolo il loro pensiero medievale». Il racconto di Balotelli è continuato parlando del suo caso personale. «Anche se sono diventato italiano a tutti gli effetti, per la legge lo sono diventato solo al compimento del diciottesimo anno d’eta. A volte è stato difficile, soffrivo, da calciatore, perché non ho mai potuto difendere i colori della Nazionale nelle giovanili, almeno sino a quando non sono diventato maggiorenne. Sono italiano al cento per cento perché sono nato a Palermo da genitori ghanesi. Ma non tutti se ne accorgevano, la legge italiana è sbagliata. Forse per quello che ancora oggi qualcuno vede il nero come il colore dei diversi, dell’inferiore, dell’errore in mezzo alla fotografia della squadra. Per vincere il razzismo dobbiamo combattere i pregiudizi».