Pronto il ricorso al Tas Il Milan va di fretta
Le parti hanno limato le distanze, il cinese resta al 30% Deferito Raiola Per Reina chiesti 3 mesi
Due (complicati) processi in corso, uno che porterà alla decisione del Tas di Losanna (e qui almeno c’è una certezza: entro il 19 luglio), un altro che conduce al tavolo delle trattative tra Rocco Commisso e Yonghong Li che proseguono tra Milano, New York e la Cina e che hanno registrato un’ulteriore accelerazione. Con un fattore che giocherà un ruolo determinante: il tempo. Su entrambi i fronti, e per mille ragioni, si vuole fare presto.
Partiamo dal passaggio di proprietà: ieri le parti sembravano a un passo dall’accordo finale, l’intenzione di tutti è di chiudere. La possibilità c’è. Li però non ha ansie eccessive: proverà a far versare al nuovo socio i 32 milioni per rimborsare Elliott, ma se le condizioni non lo dovessero convincere del tutto pare pronto a metterli lui (ha detto di averli già trovati), e così guadagnare altro tempo. È però l’opzione B. L’offerta di Commisso non lo convinceva del tutto perché al momento non gli consentirebbe di intascare nulla, però sarebbe liberato dai debiti verso
L’agente Mino Raiola è stato deferito dal Procuratore Figc al Tribunale federale per «espressioni denigratorie» nei confronti della Federazione, del c.t. della Nazionale, all’epoca guidata da Di Biagio, e dell’immagine del calcio italiano. Il riferimento è alle dichiarazioni di Raiola del 20 marzo scorso: «La Figc fa schifo, è molto scarsa, molto debole, non ha idee di cosa fare. Dovremmo cercare prima un ds, poi fare un piano tecnico, non cercare un tecnico e farci fare un piano». La Procura federale ha anche chiesto 3 mesi di squalifica per Pepe Reina, 10 mesi per Paolo Cannavaro e 4 per Salvatore Aronica, con l’accusa di aver intrattenuto rapporti e scambiato favori con tifosi legati alla criminalità organizzata. Si attendono sentenze più miti. Elliott e terrebbe il 30% o più delle quote (Commisso poi immetterebbe anche soldi nel club). Si tratta: Li può dire sì.
Dopo l’anno di esclusione dalle Coppe, invece, il Milan ha fretta di andare di fronte al Tas: il pool di legali, 35 pagine di motivazioni alla mano, forse già oggi inoltrerà richiesta di appello. Il Milan nominerà un suo arbitro, lo stesso farà l’uefa, e il Tas sceglierà il presidente. Ma attenzione: gli arbitri sono veramente indipendenti, non è quindi detto che quello scelto dal Milan sposi la tesi del club o viceversa. Che cosa può succedere? Il Tas ha ampi margini di discrezionalità: a Losanna si terrà una nuova udienza in cui si ridiscute tutto. La decisione può arrivare anche in giornata. La base da cui partire è la sentenza della camera giudicante: nelle prime 14 pagine c’è la ricostruzione dei fatti che hanno portato al no al voluntary e al settlement agreement e sono le motivazioni note (con il debito a breve scadenza al centro). Nelle successive 11, la camera giudicante dice cosa ne pensa, riporta com’è andata l’audizione, ma non entra nel merito delle ragioni che hanno portato a negare il settlement, perché si dichiara incompetente: le sue sanzioni si basano, dunque, sulle violazioni del fair play finanziario per i bilanci 2015, 2016 e metà 2017 (-120 milioni).
Ultimo bivio
Il proprietario cinese vuole chiudere, ma se non fosse convinto metterebbe i 32 milioni
Infine, aggiunge che «se invece si volesse ritenere la camera in qualche modo competente» arriverebbe a «conclusioni simili», perché, non avendo riscontrato «significativi elementi di novità» o «errori rilevanti» tali da giustificare una revisione «restano dubbi sulla credibilità del business plan, sul rifinanziamento e sulla continuità aziendale». Insomma una via di mezzo: a monte c’è una dichiarazione di incompetenza, poi si sposa in linee generali l’interpretazione già data sull’attuale gestione/proprietà. Il Tas può confermare la sentenza Uefa, decidere di rivederla, obiettare sulla competenza o sostenere che un settlement doveva essere accordato perché è vero che non è un diritto, però fin qui è stato sempre concesso (a parte un caso). È quello su cui punta il Milan, che sottolineerà anche l’eredità dei conti del passato e la sproporzione della pena. In