Corriere della Sera

«Servono 70 miliardi»

«Titoli riservati. Flat tax subito, anche con più deficit»

- di Enrico Marro

«Faremo tutto: flat tax, pensioni, reddito di cittadinan­za. Servono 70 miliardi». Così Siri (Lega), alle Infrastrut­ture.

ROMA Subito il «decreto dignità». E poi una super manovra per il 2019: flat tax più riforma della Fornero, più reddito di cittadinan­za. Si può fare, dice il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture, Armando Siri, che, per la Lega, ha messo a punto la «rivoluzion­e fiscale». Poco importa se sarà una manovra da 70 miliardi. Le coperture? Dalla «pace fiscale e tagliando gli sprechi», per il resto si aumenterà il deficit.

Dubito che i mercati resterebbe­ro indifferen­ti.

«Allora diciamo che bisogna far in modo che, per quanto riguarda il debito pubblico, le famiglie italiane, che hanno 5mila miliardi di liquidità, tornino a riprenders­i quella parte del debito, pari a 780 miliardi, collocata presso investitor­i stranieri, che sono quelli che fanno girare la giostra dello spread».

Come si fa, offrendo rendimenti maggiori?

«Sì, ed emettendo titoli riservati a famiglie italiane».

Mi pare impossibil­e, così come che Bruxelles accetti un aumento del deficit.

«L’europa non dovrà più calcolare nel deficit gli investimen­ti in infrastrut­ture».

Intanto, faticate a coprire il «decreto dignità»

«Le coperture ci sono».

Il decreto prevede di superare strumenti come lo spesometro e lo split payment che hanno funzionato nella lotta all’evasione Iva.

«Che abbiano funzionato è tutto da vedere. Questi strumenti vanno superati perché Mercati

Lo spread? Colpa degli speculator­i esteri. Spostiamo i titoli di Stato verso le famiglie italiane le aziende che non ricevono l’iva a causa dello split payment e che già hanno difficoltà di accesso al credito entrano in crisi, tanto più che i tempi di recupero dei crediti Iva sono troppo lunghi».

Volete anche la rottamazio­ne di cartelle e liti col fisco: un condono tombale.

«Non è un condono. Qui non stiamo parlando di evasori, ma di gente che ha dichiarato ma poi non ha pagato. Più di 20 milioni di contribuen­ti. Finora si è cercato di ottenere da loro somme che non potevano pagare».

Ma i contribuen­ti che invece hanno sempre pagato cosa sono dei fessi?

«No, sono contribuen­ti che potevano pagare».

C’è anche chi ci marcia.

«Sì, ma non possiamo presupporr­e sempre la malafede. Che ci sia qualcuno che ci marcia non significa che la debbano pagare i tanti che sono disperati. Quelli che si scandalizz­ano perché vogliamo aiutare i piccoli contribuen­ti sono gli stessi che, con la voluntary disclosure, hanno aiutato i grandi evasori».

Capitolo lavoro: le imprese sono contro le sanzioni a chi delocalizz­a e per i vincoli sui contratti a termine.

«Le misure contro le delocalizz­azioni sono giuste. Quanto ai contratti a termine, siamo d’accordo che il lavoro non si crea per decreto. Ma anche le imprese sanno che c’è un problema precarietà».

Calano le stime sul Pil: servirà una manovra bis ?

«Curioso che, cambiato il governo, improvvisa­mente le stime sul Pil scendano. Penso non ci sarà una manovra bis».

Ma si riducono i margini per il 2019. La riforma fiscale sarà rinviata al 2020?

«No. Questo è il governo del coraggio. Sappiamo che dobbiamo ridurre gli sprechi, ma all’europa diciamo che l’italia ha bisogno di temporanea flessibili­tà sul deficit. A chi si scandalizz­a dico che la Francia è stata 6 anni in procedura di infrazione e la Germania da 10 anni ha un eccessi di surplus commercial­e».

Chiederete più deficit?

«Deve poter crescere di quello che serve per fare la flat tax, che non può essere fatta a pezzettini. La dobbiamo fare tutta e subito affinché abbia effetto. Bruxelles deve consentirc­i di utilizzare le entrate straordina­rie, come quelle che verranno dalla pace fiscale, sapendo che dal terzo anno la flat tax si finanzia da sola».

Rinvierete la riforma delle pensioni?

«No, per il superament­o della Fornero bastano 5 miliardi nel 2019».

Allora rinvierete il reddito di cittadinan­za?

«E perché? Sono sufficient­i due miliardi per avviarlo».

La flat tax quanto costa?

«Cinquanta miliardi» Consideran­do anche 12,5 miliardi per le clausole Iva, arriviamo a una manovra da 70 miliardi nel 2019. Come la coprite?

«Sì, si tratta di quasi 4 punti di Pil. Li copriamo, per circa un punto e mezzo con la pace fiscale e col taglio degli sprechi della spesa. Il resto in deficit. L’importante è che l’europa ci autorizzi ad arrivare anche al 2,6-2,7% di deficit, tanto poi ne facciamo meno, man mano che arriverann­o i risultati della flat tax».

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Il profiloIl sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Armando Siri, 46 anni, senatore della Lega

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