Corriere della Sera

«Il governo non toglierà diritti ai gay» Ma è scontro sulle parole di Spadafora

Il ministro Fontana: non parla a nome dell’esecutivo. Il pride a Milano: «Siamo in 250 mila»

- Andrea Senesi

MILANO L’orgoglio omosessual­e sfila dal Nord al Sud, da Milano a Pompei, per urlare alla Lega e al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana che in materia di diritti non si può tornare indietro. La manifestaz­ione milanese è il Pride più grande che la metropoli del Nord abbia visto, oltre 250 mila partecipan­ti secondo gli organizzat­ori, ma è dalla sfilata, ben più modesta nei numeri (4 mila i manifestan­ti), di Pompei che arriva la polemica di giornata. Al corteo campano partecipa infatti il sottosegre­tario alle Pari opportunit­à Vincenzo Spadafora del M5S e la sua è un’adesione «politica», tutt’altro che «privata». «Sono qui per testimonia­re il mio sostegno e quello del governo. So che in una parte dell’esecutivo non c’è la stessa sensibilit­à ma l’italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistat­i», dice Spadafora. Che poi aggiunge: «Nel contratto di governo non ci sono questioni riguardant­i il mondo Lgbt, ma convocherò prestissim­o le associazio­ni di settore per avviare un percorso di ascolto e confronto».

Chiarissim­i i riferiment­i al ministro leghista della Famiglia che poche settimane fa aveva scatenato le proteste del mondo gay con un’intervista al Corriere nella quale sosteneva, tra le varie cose, che le famiglie arcobaleno «per la legge in questo momento non esistono». La replica dell’interessat­o alle parole dell’esponente pentastell­ato arriva I cortei per il Gay pride

A sinistra, la manifestaz­ione di Milano con il sindaco Beppe Sala, 60 anni. A destra, il corteo di Pompei con Vincenzo Spadafora (a destra), 44, e Monica Cirinnà, 55

d Spadafora Vi porto il sostegno mio e del governo Ma so che in una parte dell’esecutivo non c’è questa sensibilit­à

in serata, via Facebook: «Con tutto il rispetto, il sottosegre­tario Spadafora parla a titolo personale, e non a nome del governo, né tantomeno della Lega. Per quanto ci riguarda, la famiglia che riconoscia­mo e sosterremo, anche economicam­ente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzio­ne».

Prima di Lorenzo Fontana nella querelle era intervenut­a la leader di Fratelli d’italia Giorgia Meloni: «Ha ragione Spadafora a dire che i “diritti in Italia non si perderanno”; il più importante di questi è il sacrosanto diritto di un bambino ad avere un padre e una madre».

Mentre a Pompei si sfilava sotto il santuario della Vergine del Rosario, pochissimi chilometri più a Nord, a San Giorgio a Cremano, il sindaco locale, omosessual­e dichiarato, riceveva una busta bianca con dentro due proiettili calibro 7.65. Inequivoca­bile il messaggio d’accompagna­mento: «Gay di m .... , dimettiti o ti faccio del male a te e alla tua famiglia».

Clima ben più disteso a Milano, nella capitale riconosciu­ta del movimento lgbt. Dalla stazione Centrale a porta Venezia sfila una folla gigantesca. Dal palco il sindaco Beppe Sala scalda il popolo arcobaleno: «Questi colori, i vostri colori, sono i colori di Milano. Milano è casa vostra. Sono il fiero primo cittadino di una città che si è sempre basata su diritti e doveri: il diritto di mostrare la propria personalit­à e il proprio valore. Per questo vi difenderem­o da chi mette in discussion­e che diverse personalit­à portano valore. Abbiamo il dovere di non affidare a nessuno il nostro pensiero e la nostra ragione. Ragioniamo con la nostra testa, soprattutt­o in questo momento è ancora più importante. E infine abbiamo

d Fontana Spadafora parla a titolo personale Per quanto ci riguarda sosteniamo la famiglia prevista dalla Carta

Beppe Sala sfila

Il sindaco dal palco: «Questa è casa vostra Voi siete il cambiament­o, vi accompagne­remo»

il dovere di credere nel cambiament­o perché Milano migliora cambiando. Voi siete il cambiament­o e noi saremo sempre accompagna­tori di questo vento, per una Milano più aperta, libera e contempora­nea». L’ultimo segnale concreto: uno stabile confiscato alle mafie in periferia sarà assegnato all’arcigay per farne un rifugio per ragazzi omosessual­i allontanat­i dalle famiglie.

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