«Il governo non toglierà diritti ai gay» Ma è scontro sulle parole di Spadafora
Il ministro Fontana: non parla a nome dell’esecutivo. Il pride a Milano: «Siamo in 250 mila»
MILANO L’orgoglio omosessuale sfila dal Nord al Sud, da Milano a Pompei, per urlare alla Lega e al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana che in materia di diritti non si può tornare indietro. La manifestazione milanese è il Pride più grande che la metropoli del Nord abbia visto, oltre 250 mila partecipanti secondo gli organizzatori, ma è dalla sfilata, ben più modesta nei numeri (4 mila i manifestanti), di Pompei che arriva la polemica di giornata. Al corteo campano partecipa infatti il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora del M5S e la sua è un’adesione «politica», tutt’altro che «privata». «Sono qui per testimoniare il mio sostegno e quello del governo. So che in una parte dell’esecutivo non c’è la stessa sensibilità ma l’italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati», dice Spadafora. Che poi aggiunge: «Nel contratto di governo non ci sono questioni riguardanti il mondo Lgbt, ma convocherò prestissimo le associazioni di settore per avviare un percorso di ascolto e confronto».
Chiarissimi i riferimenti al ministro leghista della Famiglia che poche settimane fa aveva scatenato le proteste del mondo gay con un’intervista al Corriere nella quale sosteneva, tra le varie cose, che le famiglie arcobaleno «per la legge in questo momento non esistono». La replica dell’interessato alle parole dell’esponente pentastellato arriva I cortei per il Gay pride
A sinistra, la manifestazione di Milano con il sindaco Beppe Sala, 60 anni. A destra, il corteo di Pompei con Vincenzo Spadafora (a destra), 44, e Monica Cirinnà, 55
d Spadafora Vi porto il sostegno mio e del governo Ma so che in una parte dell’esecutivo non c’è questa sensibilità
in serata, via Facebook: «Con tutto il rispetto, il sottosegretario Spadafora parla a titolo personale, e non a nome del governo, né tantomeno della Lega. Per quanto ci riguarda, la famiglia che riconosciamo e sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione».
Prima di Lorenzo Fontana nella querelle era intervenuta la leader di Fratelli d’italia Giorgia Meloni: «Ha ragione Spadafora a dire che i “diritti in Italia non si perderanno”; il più importante di questi è il sacrosanto diritto di un bambino ad avere un padre e una madre».
Mentre a Pompei si sfilava sotto il santuario della Vergine del Rosario, pochissimi chilometri più a Nord, a San Giorgio a Cremano, il sindaco locale, omosessuale dichiarato, riceveva una busta bianca con dentro due proiettili calibro 7.65. Inequivocabile il messaggio d’accompagnamento: «Gay di m .... , dimettiti o ti faccio del male a te e alla tua famiglia».
Clima ben più disteso a Milano, nella capitale riconosciuta del movimento lgbt. Dalla stazione Centrale a porta Venezia sfila una folla gigantesca. Dal palco il sindaco Beppe Sala scalda il popolo arcobaleno: «Questi colori, i vostri colori, sono i colori di Milano. Milano è casa vostra. Sono il fiero primo cittadino di una città che si è sempre basata su diritti e doveri: il diritto di mostrare la propria personalità e il proprio valore. Per questo vi difenderemo da chi mette in discussione che diverse personalità portano valore. Abbiamo il dovere di non affidare a nessuno il nostro pensiero e la nostra ragione. Ragioniamo con la nostra testa, soprattutto in questo momento è ancora più importante. E infine abbiamo
d Fontana Spadafora parla a titolo personale Per quanto ci riguarda sosteniamo la famiglia prevista dalla Carta
Beppe Sala sfila
Il sindaco dal palco: «Questa è casa vostra Voi siete il cambiamento, vi accompagneremo»
il dovere di credere nel cambiamento perché Milano migliora cambiando. Voi siete il cambiamento e noi saremo sempre accompagnatori di questo vento, per una Milano più aperta, libera e contemporanea». L’ultimo segnale concreto: uno stabile confiscato alle mafie in periferia sarà assegnato all’arcigay per farne un rifugio per ragazzi omosessuali allontanati dalle famiglie.