L’ex dc ultracentenario con il vitalizio da 4.200 euro: se il taglio è per tutti, ci sto
Il veronese Perdonà a Roma per 23 anni: iniziò nel ‘53
VERONA Era il 1953, in Rai debuttava la telecronaca sportiva (Italia-cecoslovacchia di calcio), negli Stati Uniti il cinemascope e in Parlamento Valentino Perdonà: file della vecchia Dc per un veronese all’epoca trentottenne, figlio di agricoltori e dell’associazionismo cattolico, «il politico vicino alla gente» come sintetizzava il 22 gennaio 2015 la Verona che conta nel festeggiarne il centenario. Oggi Perdonà di anni ne conta 103 di cui ventitré a palazzo in quel di Roma — quattro legislature, dal ’53 appunto al ’76 — e quarantadue sul libro paga dei vitalizi. «Se il taglio vale per tutti, lo accetto e non se ne parla più». È facile beccarci, allora, o comunque sbagliare di poco, dicendo che quelle parole, pronunciate al telefono con tono basso e un po’ stanco, ammettendo candidamente che «della questione non me ne sto occupando», arrivano da uno degli ex parlamentari, per anagrafe, più vintage d’italia. Tre lauree (lettere, giurisprudenza, farmacia), quattro ragazze nate dal matrimonio con Ornella, a propria volta terzogenito di dodici figli (altri tempi, altre natalità), Perdonà è uno di quelli su cui sforbicerebbe il M5S: diritti acquisiti sotto forma di 4 mila e 200 euro al mese. Il governo gialloverde? «Scusi ma se mi chiede un’opinione mi trova impreparato…». Impreparato, forse, alla politica 2.0, le preferenze che passano più per un tweet che per una citofonata ai campanelli (Perdonà s’è fatto la gavetta nella sua Verona, consigliere comunale, assessore, sindaco a Soave) o più politicamente parlando quella
Qual è la mia opinione sul nuovo esecutivo? Sono impreparato
«sintesi» che faceva la Dc e adesso boh, poiché, come confidato prima del 100esimo compleanno al Corriere di Verona, «c’è una forza in grado di farlo, il Pd, la Lega, i nuovi movimenti, bah, non mi pare proprio, anche perché tutti proprio per farsi vedere diversi da quello che era la Dc finiscono per rinchiudersi in un campo ideologico sempre più ristretto». Della serie: «La Dc si assumeva responsabilità perché si sentiva maggioranza». La maggioranza, sotto altre vesti, si becca ora sui vitalizi agitando qua e là le forbici. «Se vale per tutti, io lo accetto». E nel dirlo, in un certo senso, anche Perdonà si assume una sua responsabilità.