Quei segnali scoraggianti da Pyongyang
Che cosa succede a Nord del 38° Parallelo venti giorni dopo il vertice di Singapore durante il quale Kim Jongun, secondo la speranza di Donald Trump, si è impegnato alla denuclearizzazione e alla pace? I segnali sono contraddittori. Il presidente americano ha annunciato che la Nord Corea «non rappresenta più una minaccia nucleare per gli Stati Uniti», ha aggiunto che Pyongyang sta per smantellare un centro per la sperimentazione di motori per missili intercontinentali, ha rivelato di aver dato a Kim il suo numero di telefono speciale per potersi consultare in ogni momento e rinsaldare la fiducia. Questa linea telefonica potrebbe riscaldarsi nei prossimi giorni, perché foto satellitari e rapporti di intelligence raccontano sviluppi diversi. L’analisi di immagini riprese il 21 giugno (9 giorni dopo le promesse di Singapore) da Airbus Defence & Space mostrano notevole attività nel centro di ricerche nucleari di Yongbyon. Gli analisti ci hanno letto lavori per la modifica del sistema di raffreddamento nel reattore per la produzione di plutonio e la costruzione di una nuova torre. Poco incoraggiante. Ora si aggiungono le rivelazioni allarmanti di una dozzina di funzionari dell’intelligence americana alla Nbc. Gli agenti sostengono che i nordcoreani stanno accelerando la produzione di materiale per ordigni nucleari e concludono che «è in corso un lavoro per ingannarci sul numero dei loro impianti, delle loro armi, dei loro missili, le prove sono chiare». La Cia ufficialmente non commenta, Trump tace. Kim Jong-un sembra sicuro di aver convinto il presidente: è tornato a farsi vedere dal suo amato popolo l’altro giorno, per un’ispezione in una regione al confine con la Cina dove prevede di costituire una zona economica speciale. Il capo del Pentagono Jim Mattis è andato a Pechino per chiedere che le sanzioni non vengano allentate fino a quando non ci saranno risultati concreti sulla via del disarmo nordista, poi è volato a Seul e a Tokyo a rassicurare gli alleati storici. Ma la parte più complicata spetta di nuovo a Mike Pompeo, il Segretario di Stato che si prepara a tornare a Pyongyang per la terza volta, forse la prossima settimana. Ricorderà al Maresciallo che la partita non è ancora chiusa. ● Martedì si apre il processo contro Oyub Titiyev, direttore dell’ufficio di Memorial nella Cecenia governata da un pupillo di Putin, Ramzan Kadyrov. È imputato di possesso di droga (gliel’hanno trovata in macchina)