Corriere della Sera

La docente accusata di molestie difesa dai colleghi: «Ma è brava»

New York, raccolta di firme tra intellettu­ali dopo la denuncia di uno studente

- Di Giuseppe Sarcina DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

«Caccia alle streghe», «witch hunt». No, non è il solito tweet di Donald Trump che attacca il Super procurator­e Robert Mueller, le fake news, i media bugiardi eccetera. È, invece, la tesi adottata da una cinquantin­a di intellettu­ali, comprese alcune delle femministe più importanti d’america, per difendere Avital Ronell, 66 anni, brillante germanista e docente di letteratur­a comparata alla New York University.

Lo scorso settembre uno studente dei corsi più avanzati, il PHD, ha segnalato al Dipartimen­to di sorveglian­za dell’ateneo di essere stato molestato sessualmen­te da Ronell. Il nome del giovane, sulla trentina, è rimasto finora coperto. Qualche settimana fa un gruppo di colleghi e colleghe ha scritto una lettera indirizzat­a ad Andrew Hamilton, presidente della Nyu per smontare le insinuazio­ni, ignorando completame­nte il merito dei fatti, per altro tutti milioni in Italia le donne che hanno subito molestie. Gli uomini sono 3,7 milioni

è stata promossa da Judith Butler, 62 anni, importante filosofa dell’università di Berkeley, in California, studiosa della cosiddetta «teoria queer»: l’identità personale non dipende dall’orientamen­to sessuale. Hanno aderito personalit­à accademich­e da ogni parte del mondo che coltivano, tra l’altro, la riflession­e sul femminismo. Alcuni nomi: Emily Apter, docente di letteratur­a comparata a New York ed esperta della relazione tra sessismo e linguaggio; Isabelle Alfandary, della Sorbona di Parigi; Gayatri Spivak, della Columbia University, Slavoj Zizek, che insegna a Londra e New York; Jean Luc Nancy, teorico del «decostruzi­onismo» (con Jacques Derrida), all’università di Strasburgo.

Questo poderoso concentrat­o di intelligen­za, però, sembra aver ottenuto l’effetto contrario. Una specie di «Metoo» alla rovescia. Il professor Leiter, dopo aver pubblicato la lettera, si è chiesto che cosa sarebbe successo se ci fosse stato un intervento simile a difesa dei tanti uomini accusati nell’ultimo anno di molestie sessuali, dal produttore Harvey Weinstein in poi. Sulla rete il commento più ricorrente rivolto proprio alle docenti femministe è: «Ipocrite».

La lettera

L’appello intende smontare le insinuazio­ni, ignorando il merito dei fatti

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