Corriere della Sera

Matteo, che passeggiav­a nel vuoto Il funambolo precipitat­o per 200 metri

Trento, il giovane era un esperto. L’ipotesi di un errore con il dispositiv­o di sicurezza

- Di Andrea Pasqualett­o (da Facebook)

Il vuoto, il silenzio, la sfida. L’ultima doveva essere fra i Denti della Sega, dove la natura dei Lessini è più selvaggia. Due montagne, una fune a fare da ponte e lui sopra cercando l’equilibrio con le braccia, come ogni funambolo dell’aria. Sotto, 200 metri di strapiombo. Brividi. Venerdì sera Matteo Pancaldi era lì. Ventottenn­e modenese con la passione dello slacklinin­g, la camminata nel vuoto, Pancaldi stava procedendo a piccoli e lenti passi quando la fune ha iniziato a oscillare. Destra, sinistra, destra. Il giovane si è fermato per ritrovare stabilità ma non ce l’ha fatta ed è scivolato. Succede.

Quel che non succede mai è che il funambolo precipiti, perché a salvarlo c’è sempre un’imbragatur­a che lo assicura alla fune. Anche Matteo ce l’aveva ma è come se non l’avesse avuta, hanno raccontato gli amici che erano con lui e nulla hanno potuto se non sentire il terribile urlo strozzato nel crepaccio, duecento metri sotto. Pare che Pancaldi abbia sbagliato a stringere un nodo considerat­o fondamenta­le. Lo chiamano «nodo a otto» ed è decisivo per la sicurezza perché tiene legata l’imbragatur­a alla fune. Quando è caduto, invece di stringersi si sarebbe sciolto ed è stata la fine. Errore fatale, commesso da un funambolo provetto che amava profondame­nte questa disciplina estrema.

«Panca non giocava con la vita — ricorda Marco Milanese, amico e funambolo —. Io penso che a volte l’esperienza possa essere controprod­ucente, perché si può essere traditi dagli automatism­i. Fai le cose senza pensarci bene. È solo una mia riflession­e, non so se è il caso del Panca. Magari mentre si preparava stava ascoltando della musica, cosa

Il dramma

La tragedia venerdì durante un’esibizione a 1.400 metri di quota sui monti Lessini

che si fa per non avere distrazion­i esterne. Comunque, è accaduto un evento eccezional­e. Che sappia io è la prima vittima dell’highline».

Dopo aver studiato chimica all’università, Pancaldi, originario di Spilambert­o (Modena), aveva fatto di questo sport quasi una ragione di vita. Era socio fondatore di Slackline, un’associazio­ne che organizza spettacola­ri passeggiat­e in quota. Lo scor- so gennaio si erano esibiti a Bologna, sopra piazza Maggiore, ma prima anche a Modena, Forlì, Lecco, sul Monte Rosa. Lo testimonia­no le foto su Facebook, bellissime e spericolat­e. L’amico social Charlie ne ha vista una e glielo chiede: «Ma se cadi giù?». «Se cado sbeeeem!», scherza lui. I suoi commenti sono carichi di entusiasmo. «Sotto i miei piedi solo fettucce, la situazione è molto high». Viene da Sospeso Matteo Pancaldi, 28 anni, di Spilambert­o (Modena): tra i pionieri dello slackline, era noto per la traversata su piazza Maggiore a Bologna

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Il funambolo Matteo Pancaldi
Esperto Il funambolo Matteo Pancaldi

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