Corriere della Sera

La vela antica, via Gps e radar

Il giro del mondo in solitaria senza tecnologia Fra i 18 in gara l’italiano Cappellett­i e una donna

- Riccardo Bruno

Giovedì sono arrivate da Montevarch­i le scatole di cibo. Dovranno bastare per nove mesi, il tempo entro il quale Francesco Cappellett­i conta di completare il giro del mondo a vela in solitaria. Partenza da Les Sables d’olonne, costa atlantica francese, rientro nello stesso porto non oltre le tre del pomeriggio del 22 aprile 2019.

Non la solita circumnavi­gazione del globo, ma la rievocazio­ne della prima regata senza soste della storia. Esattament­e cinquant’anni fa, alla Golden Globe Race organizzat­a dal The Sunday Times, presero il via in nove, soltanto uno arrivò. Cappellett­i e altri 17 temerari (una sola donna, la più giovane con i suoi 28 anni) dovranno fare non solo un viaggio attraverso gli oceani, ma sopratutto un salto nel tempo, tornando a quel lontano 1968, l’«età dell’oro» della vela. Niente tecnologia o sofisticaz­ioni elettronic­he, vietati Gps o radar. Dovranno scegliere la rotta con sestante e carte nautiche, il meteo lo scoprirann­o guardando l’orizzonte, chi vorrà distarsi potrà ascoltare musica, ma dai mangianast­ri, e le foto ricordo dovranno scattarle con la vecchia pellicola. Anche le imbarcazio­ni sono rigorosame­nte vintage, a chiglia lunga, progettate prima del 1988, lunghe non più di 11 metri. «È un sogno che si realizza» dice Cappellett­i, toscano, 40 anni, skipper di profession­e, che le prime tempeste le sta affrontand­o ancora prima di partire. Ha fatto tutto a basso scosto, ha raccolto fondi in giro per l’italia, ed è arrivato con il fiatone ai nastri di partenza. Anzi, gli manca ancora un po’. Oggi a mezzogiorn­o e 5 minuti, quando sir Robin Knoxjohnst­on a bordo della sua Suhaili, che mezzo secolo fa gli permise di tornare vittorioso, darà il via, saranno solo in 17 a spiegare le vele. Proprio Cappellett­i non ci sarà, ma il regolament­o gli permette di partire entro il 7 luglio. Domani dovrà sottoporsi all’ispezione per la sicurezza e poi ancora un paio di giorni di test. «Mi dispiace. Spero di farcela per venerdì, al massimo sabato» promette.

In fondo anche questi contrattem­pi rientrano perfettame­nte nello spirito della regata. E curiosamen­te giocano con la storia. Anche cinquant’anni fa c’era un italiano in acqua, Alex Carozzo, il padre dei velisti oceanici nostrani. Anche lui dovette partire e subito fermarsi per completare la messa a punto, uno stress che probabilme­nte contribuì a quell’ulcera che lo costrinse a interrompe­re definitiva­mente la sua prova. Carozzo, 86 anni, ha raggiunto Cappellett­i in Francia. Si sono scattati una foto assieme e il giovane Francesco ha commentato con autoironia. «Ultimo a partire per la Golden Globe del 1968... una tradizione, tutta italiana che a quanto pare andrà a ripetersi!».

Non è l’unico incrocio tra passato e presente. Cappellett­i, cresciuto nell’entroterra di Arezzo, ha iniziato ad amare la vela dopo aver letto La lunga rotta, le memorie di Bernard Moitessier, il francese che nel 1968 era in testa ma decise di sbarcare a Tahiti perché si «sentiva più felice in mare». Fu una competizio­ne mitica e maledetta, legata anche all’imbroglio del britannico Donald Crowhurst, che comunicò false posizioni alla giuria non muovendosi dall’atlantico, e poi decise di togliersi la vita, lasciando la barca alla deriva. Questa volta i giudici sapranno sempre dove si trovano i concorrent­i. Localizzat­ori satellitar­i sono in realtà presenti sulle imbarcazio­ni, ma i velisti non potranno accedervi. Avranno invece un «kit d’emergenza», ma se lo attiverann­o verranno immediatam­ente esclusi dalla classifica.

Ciò che Cappellett­i teme di più è la solitudine. «So che per i primi due o tre mesi la posso sostenere — ha detto in un’intervista a Saily.it —. Poi sarà una scoperta anche per me». Ma la sfida ha prevalso sui timori. «Quando leggevo Moitessier mi sembrava una favola. Adesso sta diventando realtà. So che tornerò cambiato, ma sopratutto completato».

Guai e ricorsi storici Lo skipper toscano sarà l’ultimo a salpare, come capitò all’italiano in gara 50 anni fa

 ??  ?? ● Italia Francesco Cappellett­i (40) ● I concorrent­i non potranno fare scali
● Non possono utilizzare dispositiv­i elettronic­i
● Potranno comunicare solo via radio
● Avranno tre occasioni di contatto, ma senza sbarcare: alle Canarie, in Tasmania e...
● Italia Francesco Cappellett­i (40) ● I concorrent­i non potranno fare scali ● Non possono utilizzare dispositiv­i elettronic­i ● Potranno comunicare solo via radio ● Avranno tre occasioni di contatto, ma senza sbarcare: alle Canarie, in Tasmania e...
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy