PERCHÉ GRILLINI E LEGHISTI VANNO COSÌ D’ACCORDO
Caro Aldo, Montanelli, che gli italiani li conosceva fin troppo bene, affermava che il successo del fascismo, prima che si accodasse al fanatismo nazionalsocialista, era dovuto al fatto che rappresentava «tutto e il suo contrario». Volendo significare che proprio per questo rispecchiava la natura un po’ servile e banderuolista degli italiani. Questa considerazione mi è tornata in mente constatando l’indubbio consenso che l’attuale governo riscuote presso di noi, probabilmente dovuto al fatto che la strana compagine governativa formata da grillini e leghisti «tutto e il suo contrario» lo è davvero. Il che può essere un bene per certi versi e un male per altri! Mario Taliani , Noceto (Pr) Caro Mario,
I paragoni con il passato sono sempre improponibili, e quello con il fascismo in particolare. Tuttavia lei ha ragione su un punto: questo governo gode di ampio consenso, nonostante abbia un programma palesemente irrealizzabile. Se si vuol tenere fede agli impegni presi con l’europa, e ribaditi pure dal ministro dell’economia Tria, non ci sono i soldi né per il reddito di cittadinanza, né per la flat tax (quella vera, estesa a tutte le famiglie italiane); figuriamoci per tutte e due le cose insieme. Se invece si intende disattendere gli accordi, allora bisogna mettere in conto la rottura con l’europa, compresa l’uscita dalla moneta unica. Prima o poi i nodi verranno al pettine. Nell’attesa, colpisce che le due componenti della maggioranza siano perfettamente compatibili, a parte la nota dissonante di Fico. Sia gli elettori leghisti sia quelli grillini sentono questo governo come il proprio governo. I cosiddetti dissidenti 5 Stelle, intervistati tutti i giorni, rappresentano se stessi e poco più. Leghisti e grillini del resto hanno gli stessi nemici: l’europa, le banche, l’establishment, i migranti, il Pd; tutti insieme in un calderone chiamato casta. Esprimono il rifiuto della mediazione e della rappresentanza, affidandosi a due miti non incompatibili: l’uomo forte; e l’agorà della Rete, dove tutti ascoltano compiaciuti la propria voce. «Noi» contro «loro» è ovviamente una rappresentazione schematica della realtà, che è molto più complessa; però funziona. Almeno per il momento.