Corriere della Sera

La Luiss e il rettore

Startup, raccolta record Finanziame­nti a 720 milioni

- Marco Sabella

Siamo ancora lontani dai numeri della Silicon Valley e dei maggiori Paesi europei. Eppure per le startup tecnologic­he italiane i primi sei mesi del 2018 dal punto di vista della raccolta di fondi presso grandi e piccoli investitor­i si stanno rivelando il periodo migliore di sempre. Con una disponibil­ità aggregata di finanziame­nto che a livello di sistema si attesta a 720 milioni di euro.

«Piccola cosa, apparentem­ente, rispetto ai 6,9 miliardi raccolti dall’universo delle startup in Gran Bretagna o a paragone dei dieci miliardi promessi alle aziende francesi dal presidente Macron. Eppure, in confronto allo scorso anno, periodo di grande immobilism­o,«si tratta di un risultato importante», spiega Davide Casalini, amministra­tore delegato di Startupita­ly!, la più grande community italiana dedicata alle startup e specializz­ata nel networking tra (e per) le neonate aziende ad alta crescita. Secondo una ricerca appena ultimata di Startupita­ly!, nei primi sei mesi del 2018 gli investimen­ti totali nelle startup tricolori hanno già raggiunto i 233,6 milioni a

Sul quotidiano di sabato abbiamo indicato erroneamen­te come rettore della Luiss Massimo Egidi, che ha in realtà lasciato l’incarico nel 2016. Lo scorso 18 giugno, dopo il mandato di Paola Severino, è stato nominato rettore Andrea Prencipe (foto). fronte di finanziame­nti potenziali (somme già raccolte ma non ancora spese) di 720 milioni di euro.

«Rispetto al primo semestre del 2017 quest’anno abbiamo assistito a un boom del crowdfundi­ng, cresciuto dell’85% dai 4,8 milioni del primo semestre 2017 ai 9,2 milioni di quest’anno. In forte aumento anche la raccolta nelle varie fasi di aumento di capitale di queste aziende (round) che ha raggiunto i 127 milioni per le società con sede in Italia (70%) e i 97 milioni per quelle con sede all’estero ma filiali o testa pensante nella Penisola (+194%). Numeri resi possibili dalla rivoluzion­e che ha interessat­o il mercato dell’offerta di 85% fondi grazie alla nascita di veicoli specializz­ati. Tra i maggiori, La crescita del Itatech, riconducib­ile crowdfundi­ng al Fondo di investimen­to nel primo italiano di Cassa semestre di depositi e prestiti o i quest’anno veicoli della famiglia

Agnelli (Exor) o della famiglia Moratti (Mip) con disponibil­ità sopra i 100 milioni.

Ma quali sono i settori più interessat­i dal fenomeno delle startup tecnologic­he? «In Italia è molto vivace il comparto del Fintech, dove annoveriam­o società ormai note al grande pubblico come Satispay, Conio, Moneyfarm, che recentemen­te hanno concluso operazioni di finanziame­nto rilevanti», spiega Casalini. Tra gli altri segmenti, molto made in Italy, che si impongono nel panorama delle nuove nate c’è quello del food e delle consegne a domicilio, come la romana Moovenda, o Tannico, un marketplac­e del vino. E ancora, Depot, una piccola ebay di oggetti di design nata da una costola del Salone del Mobile.

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