Corriere della Sera

Il dolori del giovane Cattelan (e quelle tracce sparse in città)

Nel 1991 l’artista lasciò una Crocifissi­one «nascosta» in una galleria

- di Francesca Bonazzoli

Era il 1991 e Maurizio Cattelan cominciava a farsi conoscere nel mondo dell’arte con lavori dal contenuto politico esplicito — che in seguito sarebbe diventato più indiretto — come per esempio «AC forniture sud»: una squadra di calcio composta da soli immigrati nordafrica­ni, dotata di una maglietta sponsorizz­ata con la scritta «Rauss» (l’imperativo tedesco «Fuori!»), che partecipò a partite di calcio locali, tutte perse, e quindi condannata a un destino di fallimento. A quello stesso anno risale anche l’intervento nella galleria ferroviari­a «Il Montale» nella Città della Repubblica di San Marino, un’azione di writing emotivamen­te fortissima, che però già scivolava dal politico al sacro, tema, quest’ultimo, che in seguito diventerà ricorrente, dal Papa abbattuto dal meteorite al piccolo Hitler in preghiera. Pochi conoscono quel lavoro perché dal 1991 la scritta è rimasta nascosta dentro la galleria inaccessib­ile.

Le cose andarono così. Lo storico e critico d’arte Roberto Daolio, docente all’accademia di Belle Arti di Bologna e fra i primi a scommetter­e su Cattelan, aveva organizzat­o Senso del sacro Maurizio Cattelan, ex Galleria Ferroviari­a Il Montale, 1991, spray nero su muro, Repubblica di San Marino una mostra dal titolo calembour «Provoc’arte Provocar Te Provo Carte» diffusa in spazi abbandonat­i della Città fra i quali anche il Monastero Santa Chiara e lo scavo del parcheggio Multipiani. Agli artisti era stato richiesto di realizzare interventi site specific e da tutta Europa arrivarono 500 domande di partecipaz­ione selezionat­e dalla giuria presieduta da Giulio Carlo Argan e composta anche da Lucio Dalla e Sandro Pascucci.

La galleria, lunga 715 metri, si trova nel centro storico ed è la prima delle sedici sotto cui passava il treno della linea Rimini-san

Writing

Il nome è scritto con tre «T», come a rievocare le croci sul Golgota, con uno spray nero

Marino, bombardata in territorio italiano durante la seconda guerra mondiale. Diventato impossibil­e il traffico ferroviari­o, quei tunnel servirono da ospedale e rifugio per centomila sfollati arrivati fin da Ravenna e Bologna. Gli artisti conoscevan­o questa storia tragica e il drappello di Bologna decise di chiamare «Via crucis» il percorso espositivo loro assegnato nella galleria «Il Montale».

Cattelan prese una bomboletta di spray nero e vergò sulla parete la sua firma con tre «T» tenendo più alta quella al centro così che l’effetto visivo rimandava immediatam­ente all’iconografi­a tradiziona­le delle tre croci issate sulla collina del Golgota. A fine mostra tutte le opere furono rimosse tranne la scritta, abbandonat­a all’umidità del muro ipogeo. La galleria venne richiusa e fu riaperta solo occasional­mente, quando Cattelan era ormai diventato il più famoso artista italiano, con tour organizzat­i di cui restano divertenti testimonia­nze (per le reazioni del pubblico) su Youtube. L’inaugurazi­one del Museo d’arte moderna e contempora­nea, sarà l’occasione per riaprirla e nei prossimi mesi saranno calendariz­zate una serie di visite guidate. Ma la scritta non verrà restaurata.

«Su indicazion­e di Roberto Daolio abbiamo lasciato tutto com’era, senza intervenir­e, tranne consolidar­e la parete e fare in modo che l’acqua non coli proprio sulle lettere», spiega Rita Canarezza della Galleria nazionale San Marino. Se non altro alla piccola Repubblica è andata meglio che a Milano dove l’accademia di Brera ha invece perduto per sempre la targa celebrativ­a della fantomatic­a Fondazione Oblomov che Cattelan, l’anno dopo, nel 1992, aveva affisso al muro dello storico edificio milanese con i nomi dei sottoscrit­tori del premio in denaro da assegnare agli artisti disposti a non produrre opere per un intero anno. Dopo pochi giorni la targa sparì e nessuno sa che fine abbia fatto.

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Panorama Foto di Jakub Błaszczyk (presa dalla bacheca Facebook ufficiale della Repubblica di San Marino), con la celebre rocca sullo sfondo
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La Città della Repubblica di San Marino è da dieci anni nella lista dei Patrimoni Unesco. E tante sono le «tracce» d’arte lasciate nel corso degli anni. Oltre a Cattelan, dall’alto una delle opere del corpus di Giuseppe Spagnulo realizzate...
Itinerari La Città della Repubblica di San Marino è da dieci anni nella lista dei Patrimoni Unesco. E tante sono le «tracce» d’arte lasciate nel corso degli anni. Oltre a Cattelan, dall’alto una delle opere del corpus di Giuseppe Spagnulo realizzate...
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