Corriere della Sera

Croazia-danimarca è (anche) Modric-eriksen

- Nizhny Novgorod, ore 20 Tommaso Pellizzari

NIZHNY NOVGOROD Croazia-danimarca sarà anche, ma non solo, Luca Modric contro Christian Eriksen. La classe al potere. È una strana sfida fra direttori d’orchestra, quella di stasera. Perché Modric in effetti un’orchestra ce l’ha, a partire da Rakitic, mentre Eriksen ha la bacchetta in mano ma è circondato da compagni che gli strumenti possono al massimo caricarsel­i in spalla. «Non mi considero inferiore a lui», ha detto però chiaro e tondo il 26enne centrocamp­ista danese del Tottenham: «Modric ha vinto un numero incredibil­e di trofei. Naturalmen­te, il Real Madrid lo ha aiutato, ma ha giocato a un livello molto alto. Questo è il tipo di giocatore contro il quale mi piace misurarmi», ha aggiunto Eriksen.

Dall’altra parte il c.t. Zlatko Dalic si dice «ottimista» ma non si fida: «La prima fase ci ha regalato fiducia ma non dobbiamo pensarci». Si gioca alle 20 a Nizhny Novgorod. punti ottenuti dalla Croazia nel suo girone eliminator­io, il gruppo D: 3 vittorie su 3, come Belgio (G) e Uruguay (A) dato alla sensazione. Dopo l’esordio contro il Portogallo, la Roja ha faticato con l’iran e sofferto le pene dell’inferno col Marocco. Ma talmente bello era stato il 3-3 della prima partita, che tutti hanno dimenticat­o un po’ troppo in fretta cos’è successo in precedenza, col licenziame­nto in tronco del c.t. Lopetegui, chiamato dal Real Madrid e sostituito al volo da Fernando Hierro. Che è partito col piede giusto proprio grazie allo splendido lavoro del suo predecesso­re, bravissimo nel gestire il ricambio generazion­ale e il passaggio dalla generazion­e favolosa alle nuove leve (che malaccio non sono) e senza perdere troppo l’impronta fondamenta­le del gioco. Ma è possibile che, già sul medio periodo, il cambio non possa essere indolore. Un Mondiale è troppo breve perché la smagnetizz­azione di un sistema (perché di questo si tratta) avvenga così in profondità, soprattutt­o perché parliamo di giocatori di valore enorme e della migliore scuola di calcio del mondo. Ma molto altro a cui si possa attaccare la Russia non c’è.

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