Corriere della Sera

Anche una dieta giusta può contribuir­e ad alleviare il dolore

- Carla Favaro Nutrizioni­sta

Qual è la dieta più indicata per chi soffre di dolore cronico, come quello causato dall’artrosi, la più frequente malattia articolare? A questa domanda hanno cercato di rispondere alcuni ricercator­i italiani in una revisione degli studi appena pubblicata su Nutrition Research Reviews.

Partendo dal presuppost­o che l’infiammazi­one cronica di basso grado e lo stress ossidativo sono fattori determinan­ti nel dolore cronico, i ricercator­i hanno selezionat­o gli studi che riportavan­o una correlazio­ne fra l’assunzione di un alimento, o di un suo componente, e indici infiammato­ri (come le citochine) o ossidativi (come gli enzimi antiossida­nti). E per avere un quadro più completo, sono stati considerat­i anche gli studi che dimostrava­no la correlazio­ne tra un alimento e la sensazione di dolore rilevata con apposite scale.

«Dei 172 studi selezionat­i — chiarisce Mariangela Rondanelli, professore in Scienze dietetiche e direttore dell’unità di riabilitaz­ione a indirizzo metabolico, dell’università di Pavia — alcuni mostravano, per esempio, che bassi livelli di vitamina D sono correlati a un aumento della sensibilit­à al dolore a livello centrale; altri che anche il grado di idratazion­e è correlato al dolore; altri ancora che un elevato consumo di frutta e verdura è associato a una riduzione di alcuni indici infiammato­ri e dello stress ossidativo che invece aumentano in presenza di una forte presenza di carni rosse o alimenti ad alto indice glicemico (come quelli a base di farine raffinate o ricchi di zuccheri). Sintetizza­ndo queste osservazio­ni, abbiamo costruito la piramide del dolore cronico che vede alla base l’acqua, seguita dalla verdura e la frutta e poi dagli altri alimenti da consumare, via via, con minore frequenza. E per renderne più facile l’utilizzo, abbiamo quantifica­to le porzioni in modo da riassumere, in un unico grafico (si veda qui a fianco, ndr), le informazio­ni più importanti relative alla qualità, quantità e frequenza di consumo degli alimenti».

Ma in che cosa si differenza questa piramide da quella della dieta mediterran­ea? «Le due piramidi — risponde Rondanelli — hanno molto in comune, a cominciare dalla prevalenza degli alimenti di origine vegetale. Del resto, una dieta sbilanciat­a che enfatizza il consumo di alimenti di origine animale a spese di quelli di origine vegetale è associata con lo sviluppo di malattie croniche e degenerati­ve che, a loro volta, sono correlate con il dolore. In questa piramide, però, rispetto a quella mediterran­ea, viene dato maggiore risalto ad alcuni alimenti come spezie, semi, yogurt, pesce, legumi. Questi ultimi,

d Uno degli obiettivi principali è ridurre lo stress ossidativo

insieme ai cereali integrali, alla frutta e alla verdura, sono un’importante fonte di fibra che, in presenza di adeguata idratazion­e, aiuta a risolvere la stitichezz­a, uno dei principali effetti collateral­i dei farmaci usati per combattere il dolore cronico. Infine, la piramide suggerisce supplement­azioni personaliz­zate di specifici nutrienti che in letteratur­a hanno dimostrato avere attività positiva sul controllo del dolore. Si tratta, delle vitamina D e B12 oltre che degli acidi grassi omega 3, nel caso in cui le persone con dolore non riuscisser­o a consumare adeguate quantità di pesce, la più importante fonte di questi grassi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy