«Il Quirinale? Intervento non conforme per la Carta»
Tirare in ballo il Quirinale è, per il costituzionalista Massimo Luciani, quanto meno inopportuno. Docente all’università La Sapienza di Roma, il presidente dell’associazione italiana costituzionalisti ritiene che una singola vicenda giudiziaria non possa interessare il capo dello Stato.
La magistratura vuole mettere fuorilegge un partito democratico votato da milioni di persone, come accusa la Lega?
«Siamo ancora nei limiti della critica politica. Pesante, ma politica. Più preoccupante è il tentativo di coinvolgere il capo dello Stato».
Perché?
«L’articolo 104 della Costituzione stabilisce che il presidente della Repubblica sia anche il presidente del Csm. Questo significa che al capo dello Stato possono essere sottoposti i problemi del funzionamento generale della giurisdizione, che toccano sia i diritti dei cittadini che il funzionamento delle istituzioni».
Sbaglia Salvini a chiedere un incontro a Mattarella?
«Non sembra conforme al disegno costituzionale interessare il capo dello Stato di una singola vicenda giudiziaria, anche se politicamente molto scottante. Il Csm, che presiede, può sempre essere chiamato a occuparsene e comunque egli non avrebbe poteri da esercitare nei confronti della magistratura. Sicché richiedere un suo intervento non sarebbe utile, perché nella nostra Costituzione si afferma il principio della divisione dei poteri».
La richiesta della Cassazione di dare la caccia ai 49 milioni di rimborsi incassati dal partito di Salvini è un attacco alla Costituzione, come denuncia il Carroccio?
«Se per avventura si trattasse di una sentenza abnorme gli interessati dovrebbero dimostrarlo, ma in ogni caso il capo dello Stato sarebbe sempre privo di diretti strumenti di intervento».
Ha ragione il Pd, quando dice che è grave tirare in ballo il Colle?
«Ritengo che il presidente della Repubblica sappia difendere da sé le proprie prerogative e quindi, se riterrà che non ci sia ragione di essere coinvolto in questa vicenda, semplicemente lo farà sapere agli interessati».