Licenziamenti, voucher, contratti Le divisioni tra 5 Stelle e Carroccio
Salvini: l’aula migliorerà il decreto dignità. Di Maio: non annacquare le norme
Un’indennità di licenziamento più contenuta, aumento limitato dei contributi, rimozione delle causali e alleggerimento dei limiti all’uso dei contratti a tempo determinato, reintroduzione dei voucher. La Lega Nord punta a modificare in Parlamento il decreto dignità appena varato dal governo. E con il M5S, a parte le rassicurazioni di rito sulla tenuta dell’asse, si avvicina il primo vero confronto di merito sull’economia.
«Il decreto è un buon inizio, il Parlamento cercherà di renderlo ancora più efficiente e più produttivo» ha detto ieri il vicepremier, Matteo Salvini, che lunedì non aveva partecipato alla riunione dell’esecutivo che ha approvato il decreto. «Il Parlamento è sovrano, se le modifiche vanno nell’ottica del miglioramento troveranno il Movimento disponibile al dialogo. Se invece vogliono annacquare le norme che abbiamo scritto, allora saremo un argine» ha replicato subito dopo l’altro vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio.
Tra i due partiti non c’è uno scontro aperto. «È giusto arginare le delocalizzazioni, il gioco d’azzardo e la ludopatia e mettere mano alla precarietà con modalità che decideremo in Parlamento» dice Salvini, ma è chiaro che la Lega subisce la pressione degli imprenditori, soprattutto i piccoli, che non sono certo entusiasti del decreto voluto a tutti i costi dal M5S, che di fatto limita la flessibilità.
La parte del provvedimento che fa meno discutere è la stretta sui giochi, col divieto di pubblicità (che non vale per le concessioni in essere, ma solo per quelle nuove) di giochi e scommesse. Apprezzate dalla Conferenza episcopale e duramente criticate dalle multinazionali del gioco, dalle imprese pubblicitarie, dal mondo del calcio e dalla Lega Basket, le nuove misure almeno non creano attriti tra Lega e M5S.
A differenza di quelle contro la precarietà del lavoro, a cominciare dall’aumento dell’indennità di licenziamento (da 24 a 36 mesi). «Porterebbe l’italia ad avere uno degli indennizzi più generosi» per chi perde il lavoro, ammette Stefano Scarpetta dell’ocse in un’intervista all’ansa, sottolineando che «non bisogna reintrodurre elementi che
I rilievi
La critica delle Acli: «Non confondere gli abusi con la flessibilità necessaria al sistema»
d Siamo disponibili al dialogo Ma se vogliono annacquare il testo, saremo un argine L. Di Maio
possano scoraggiare ulteriormente la creazione di posti di lavoro stabili».
Dalle stesse Acli arriva qualche critica. «L’impegno a contrastare il precariato è positivo — si dice — ma resta da valutare l’efficacia delle misure proposte e la necessità di non confondere gli abusi con la necessaria flessibilità del sistema produttivo». Anche l’associazione piccola e media industria, come nei giorni scorsi Confindustria, sostiene che il decreto comporterà nuove «rigidità, rischio di contenziosi, scarsa flessibilità in ingresso e uscita, dunque nuovi costi per le imprese».
Dalla Lega, che gli alleati di un tempo come Forza Italia e FDI spingono a «stravolgere il decreto», giunge anche la richiesta esplicita di reintroduzione dei voucher almeno nel settore agricolo. Nella sola Lombardia, nel 2016, vennero attivati 160 mila voucher per le prestazioni di lavoro.