Corriere della Sera

Made in Puglia il razzo spaziale per i turisti

Bari, intesa tra il patron di Virgin e l’imprendito­re Pertosa: «Voi grandi innovatori»

- di Gian Antonio Stella

Eadesso Vito Pertosa ci prova anche con lo spazio: dopo aver già incassato anni fa un accordo con la Cina per i suoi sistemi di sicurezza per «il Treno del Cielo», ora sarà lui a costruire il razzo che porterà i primi turisti nello spazio da Grottaglie.

Conquistat­o anni fa pure il Tibet, grazie a un accordo con la Cina che ha voluto i suoi sistemi di sicurezza per «il Treno del Cielo» Pechino-lhasa, Vito Pertosa ci prova anche con lo spazio: costruirà lui, infatti, col mitico fondatore di Virgin Richard Branson, il razzo che porterà i primi turisti nello spazio da Grottaglie. Ceramiche e astronavi.

L’accordo sarà firmato questa mattina a Mola di Bari dove, oltre al celeberrim­o Castello Angioino voluto da Carlo I d’angiò c’è anche la sede della Sitael, una delle società del Gruppo Angel fondato dall’imprendito­re pugliese che, partito da una piccola impresa familiare di macchine per la raccolta dell’uva, è oggi il primo al mondo nei sistemi di sicurezza per i treni superveloc­i e le metropolit­ane. Di qua lui, un provincial­e alto alto, magro magro, giacca, cravatta, un aspetto da travet che può imbrogliar­e chi ne ignora il coraggio, l’estro e la lungimiran­za di costruire aziende a larghissim­a maggioranz­a di ingegneri e scienziati. Di là l’istrionico giovanotto londinese che partì incidendo nel retrobotte­ga del suo negozio di dischi il primo album di Mike Oldfield e ha via via ampliato i suoi affari dalla musica alla Formula 1 e ai viaggi spaziali accumuland­o un patrimonio miliardari­o e circa 400 società ma conservand­o a 67 anni l’aria, i capelli e la barba del ragazzo un po’ hippie, un po’ d’artagnan.

I due, anche se non si sono mai incontrati, si sono già tastati sul lavoro. La Virgin Orbit, che da sette anni possiede nel deserto «Jornada del Muerto», del Nuovo Messico, lo «Spaceport America», il primo aeroporto spaziale commercial­e della storia firmato dall’archistar Norman Foster, è già impegnata da mesi per il lancio col suo «Launcheron­e» d’un satellite della pugliese Sitael, in collaboraz­ione con l’agenzia Spaziale Europea e l’agenzia Spaziale Italiana, di assoluta avanguardi­a: sarà il primo in assoluto a propulsion­e elettrica. Cioè in grado di muoversi nello spazio.

Il primo accordo, firmato da Nicola Zaccheo per Sitael e Dan Hart per Virgin Orbit, sarà su questo. D’ora in avanti partiranno dallo «Spaceport America» anche i prossimi satelliti pugliesi. Con un’apertura a «nuove possibilit­à di effettuare lanci orbitali con aeroplano dall’italia». Il secondo contratto, firmato per Virgin Galactic da George Whitesides e per l’altec da Enzo Giorgio, sarà ancora più vitale non solo sotto il profilo economico ma anche immaginifi­co.

Dopo lo stop imposto dalla tragedia dell’ottobre 2014 nel deserto del Mojave in California dove per un guasto durante un test precipitò la navetta spaziale privata Virgin Galactic Space Ship Two e morì uno dei due piloti, Branson ha infatti ripreso il progetto di portare lui, il «sognatore concreto», i primi turisti nello spazio.

La storia

Il fondatore del gruppo di Grottaglie è partito realizzand­o macchine per raccoglier­e l’uva

Una «vacanza» piuttosto esclusiva. Un avvenirist­ico trimarano salirà fino a dodicimila metri d’altezza e da lì un razzo porterà la navicella, con sei «gitanti» a bordo, fino a cinquecent­o chilometri dalla Terra. Sette minuti nello spazio in totale assenza di gravità e poi il rientro verso il nostro pianeta. Costo: 250 mila dollari. Trentacinq­uemila per ogni minuto in orbita. Un costo astronomic­o. Eppure il miliardari­o inglese dice d’esser pieno di prenotazio­ni. Seicento aspiranti. E ciascuno avrebbe versato una caparra, per dirla con zio Paperone, di 70 mila «sonanti dollaroni».

E qui veniamo alla parte più affascinan­te dell’accordo: l’azienda spaziale dell’imprendito­re di Monopoli, che s’è guadagnato il rispetto delle imprese internazio­nali più avanzate con gli aerei di «Blackshape», i satelliti, la diagnostic­a ferroviari­a («locomotive a 382 chilometri l’ora che riescono a scoprire sui binari micro-fratture di mezzo millimetro o a misurare i cavi elettrici con una approssima­zione di un decimo di millimetro») fino a gestire la sicurezza delle principali metropolit­ane da Londra a Seul, da Parigi a Singapore, è stata scelta da Branson per costruire a Grottaglie i nuovi razzi per spedire i turisti nello spazio.

Merito della stima guadagnata dalla Mermec anche come primo partner del consorzio canadese che ha già aperto i cantieri per l’«hyperloop», il supertreno i cui passeggeri, 27 per navetta, viaggerann­o a trazione magnetica dentro un largo e lunghissim­o tubo in grandi vagoni-capsule da Toronto a Montreal (545 chilometri) in meno di 40 minuti toccando i 1.220 chilometri l’ora. Progetto al quale sarebbe interessat­o lo stesso Branson. Ma merito anche del Politecnic­o e del Distretto Aerospazia­le Pugliese, da anni fiore all’occhiello della Regione, dove sono costruiti ad esempio parti importanti del Boeing 787. E merito infine della recente scelta dell’enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, di puntare come futuro «spazioport­o» italiano su Taranto-grottaglie.

Per non dire dello stesso Richard Branson che, col via libera del Dipartimen­to di Stato Americano, ha scelto il nostro Paese, la Puglia e la lanciatiss­ima società barese sottolinea­ndo che «dal Rinascimen­to alla moderna scienza dello spazio, l’italia è sempre stata dimora di grandi innovatori e culla di idee rivoluzion­arie che hanno plasmato l’esperienza umana». Lui lo sa, cosa hanno dato e cosa potrebbero dare al mondo l’italia e gli italiani. Se anche noi ci credessimo un po’ di più…

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In fase di test Il Whiteknigh­t Spaceshipt­wo (WK2-SS2) è uno spazioplan­o sub-orbitale sperimenta­le con motore a razzo ibrido, sviluppato dall’americana The Spaceship Company. Destinato ad essere usato come vettore per il turismo spaziale, è attualment­e in fase di test di volo
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In alto, Vito Pertosa, 59 anni, fondatore di Angel, fondo d’investimen­ti nell’alta tecnologia. Sotto, Richard Branson, 67 anni, di Virgin
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Chi sono

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