Dante era di Milano
Grazie alle soffiate dei soliti delatori, il sito Skuola.net ha compilato una lista delle intuizioni rivoluzionarie che, da Sondrio a Monreale, hanno cementato la Nazione durante gli esami di maturità. Letteratura: «Dante era un poeta di Milano» (il celebre «casciavid fuggiasco»), D’annunzio «un estetista» (quanto gli sarebbe piaciuto) e “Gente di Dublino” «un libro ambientato a Londra». Arte: «La Gioconda è stata dipinta da Giotto» (cominciano tutt’e due per G). Storia: «I partigiani combatterono al fianco di Mussolini, mentre Hitler si proponeva di sterminare la razza ariana». (Un maturando, futuro ministro, ha chiesto ai compagni chi avesse scritto “Il Diario di Anna Frank”). Geografia: «Torino è il capoluogo della Toscana» (vi si mangia la famosa “bagna ’auda”), «L’umbria è una città vicina ad Assisi» e «Il Giappone confina con la Polonia» (ma questa non vale: gliel’ha passata Trump). Chiudiamo con un numero di prestidigitazione: «La pratica con cui ci si autoinfliggono delle ferite? L’autoerotismo».
Ci sarebbe poi quel fenomeno che si è presentato alla versione di greco col vocabolario di latino (roba che neanche Umberto Eco). Alla fine, come sempre, tutti promossi, a meno che il rude Salvini si decida a estendere i respingimenti oltre il perimetro delle Ong. Per ricordarmi quanto fosse più seria la scuola un tempo, riprenderò in mano “Cuore” di De Amicis e andrò a rileggermi il mio racconto preferito: “Dagli Appennini alle Langhe”.