Corriere della Sera

I nuovi fondi alle sedi locali per evitare il blocco

- di Marco Cremonesi

MILANO Il federalism­o salverà la Lega. O, almeno, è quanto la Lega si augura. In attesa di cambiare ragione sociale con un congresso costituent­e. Il tema era già all’ordine del giorno ben prima che la sentenza della Cassazione confermass­e il blocco dei conti leghisti. E nasceva dalla contraddiz­ione tra il vecchio statuto «per l’indipenden­za della Padania» e la nuova Lega nazionale a trazione Salvini. Sennonché, proprio la formula «federalist­a» potrebbe salvare il partito dalle ganasce della Cassazione. Quest’ultima, dando ragione alla procura di Genova, ha accolto la richiesta di bloccare tutti i conti leghisti fino all’astronomic­a cifra di 49 milioni nell’ambito del processo a Umberto Bossi e Francesco Belsito.

Eppure, soltanto il 20 giugno scorso la Cassazione aveva rinviato al tribunale del Riesame la resistenza della Lega Toscana al pignoramen­to dei conti, anche a «tutela di terzi in buona fede» . Insomma: le Leghe che un tempo si chiamavano «nazionali» potrebbero essere estranee al reato per cui Bossi è stato condannato. Perché la Lega Toscana è, come tutte le Leghe sorelle, è «associazio­ne non riconosciu­ta». E dunque se i fondi della Lega — almeno quelli futuri — finissero alle Leghe nazionali forse non sarebbero bloccabili. Lo dovrà decidere il Riesame in una seduta fissata per il 16 luglio, mentre ancora non ha una data l’udienza contro la più recente sentenza della Cassazione.

Resta il fatto che in Lega il tema del congresso è tornato alla ribalta con prepotenza. Se fino a non molto tempo fa si ragionava ancora sulla possibilit­à di «allargare» la Lega alle regioni del sud, cancelland­o i riferiment­i nordisti e superando le questioni legate al tesseramen­to, ora l’idea è quella di un appuntamen­to costituent­e: fondare la Lega salviniana superando definitiva­mente il tradiziona­le partito bossiano e mettendo tra i due — dice un deputato leghista — «una discontinu­ità che lasci in tasca alla Lega le donazioni che riceviamo e i proventi delle feste».

Ma Salvini pensa a quell’appuntamen­to soprattutt­o come al trampolino per lanciare definitiva­mente la sua idea di Lega delle Leghe, l’accordo con gli altri partiti europei «no euro».

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