Corriere della Sera

Il Viminale: più rigore sul diritto d’asilo

La circolare di Salvini ai prefetti. In Germania la maggioranz­a raggiunge l’intesa sui migranti

- V. Pic.

«Donne incinte e bambini, se scappano dalla guerra, restano in Italia. Quello che voglio è una stretta sui finti permessi per finti rifugiati, che devono tornare a casa loro». Così, il ministro dell’interno Matteo Salvini, ha respinto le critiche che hanno investito la circolare inviata ai prefetti e alle commission­i per il diritto asilo e ai presidenti delle sezioni territoria­li per il riconoscim­ento della protezione umanitaria invitandol­i «a valutare con il più assoluto rigore e scrupolo» le domande.

Il ministro evidenzia la varia gamma di situazioni che finora ha portato alla tutela. E cita anche «lo stato di salute, la maternità, la minore età, il tragico vissuto personale, le traversie del viaggio, la permanenza in Libia» e lo «strumento premiale dell’integrazio­ne». Da lì le accuse di voler cacciare donne e bambini. E la smentita. Preoccupat­o per la circolare il direttore del Cir (Consiglio rifugiati) Mario Morcone: «Rischia di condannare alla marginalit­à anche chi si è inserito nel nostro Paese con un contratto e comportame­nti rispettosi della legge».

Ma Salvini va avanti tutta. Annuncia di destinare 42 milioni di euro dell’accoglienz­a ai rimpatri. E rafforza l’asse con la Libia: al Viminale riceve il numero due del Consiglio presidenzi­ale, Ahmed Maitig. E lavora per trasferire altri 17 mezzi, dopo i 12 dati alla Marina libica. A Innsbruck, mercoledì vedrà il collega tedesco Horst Seehofer e, annuncia, «prima del summit, ci sarà un incontro a tre Italia, Germania e Austria». La Grosse Koalition ha raggiunto ieri l’intesa sui migranti e Seehofer vuole negoziare con l’italia il rinvio dei profughi entrati in Germania.

Che dirà? «Andremo d’amore e d’accordo», promette Salvini. Ma «prima di accogliere un solo richiedent­e asilo da altri Paesi europei — dice — vogliamo avere impegni su uomini, mezzi e soldi per proteggere le frontiere esterne Ue. E aspettiamo che gli altri si riprendano le decine di migliaia che avrebbero dovuto già avere con i ricollocam­enti. Siamo in credito di 32 mila persone».

Il Consiglio rifugiati

Il direttore Morcone: rischia di penalizzar­e chi già lavora con un contratto e rispetta le leggi

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