Beccalossi, Corsaro e altri ex An Un cantiere pro Lega: è il vero centrodestra
Ritorno al centrodestra. Meglio: ritorno al Pdl, «una delle intuizioni più importanti degli ultimi decenni». Il «dove eravamo rimasti» è di Viviana Beccalossi. Già deputata, assessore e volto credibile del centrodestra non soltanto lombardo, ha raccolto in calce a una lettera le 25 firme di ex esponenti di Alleanza nazionale che negli ultimi anni avevano preso strade diverse. Da Massimo Corsaro a Mario Landolfi, da Maurizio Bianconi a Elena Donazzan. Tutti convinti che Matteo Salvini sia il futuro del centrodestra. Ma altrettanto convinti che «l’opzione law & order, per quanto attuale, non esaurisca» il progetto di un governo di lungo periodo. E così, riconoscendo a Salvini «quella leadership che si è conquistato per lavoro e consensi», i firmatari sono convinti sia necessario aggiungere qualcosa. «Ci ho pensato — spiega Beccalossi — quando ho sentito Salvini dire che la Lega governerà 30 anni. Ecco, io credo sia possibile soltanto strutturando un centrodestra che risponda alle domande diverse che vengono dal suo popolo». Perché l’alleanza stabile «non potrà mai essere quella con i 5 stelle, che hanno visione politica ed economica assai diversa dalla Lega e da noi».
Il laboratorio che Beccalossi vuole inaugurare è certamente aperto a Forza Italia. E del resto la campagna acquisti tra gli azzurri, non soltanto da parte della Lega, è incandescente. Giusto ieri, Giorgia Meloni ha messo a segno un colpo di indubbio valore simbolico: ha arruolato in Fratelli d’italia il fondatore dell’«esercito di Silvio», Simone Furlan. Mentre in questo periodo Daniela Santanché è impegnatissima proprio sul reclutamento. Ma dunque: il contenitore politico di cui parla Beccalossi non avrebbe dovuto essere Fratelli d’italia? «È un’esperienza che si sta dimostrando confusa e autoreferenziale. Tanto che ancora non si capisce se facciano parte della maggioranza o siano all’opposizione». Tra i destinatari del messaggio c’è invece il governatore Giovanni Toti: «È una potenzialità — dice Massimo Corsaro — che spero si possa esprimere. È rimasto l’ultimo del centrodestra non leghista con un incarico vero e una certa autonomia. A lui guardiamo con attenzione».