Intercettazioni, la carta milleproroghe per fermare la riforma
ROMA Milleproroghe. Una parolina magica per la politica italiana, in grado di far sognare i partiti e scatenare appetiti parlamentari. Da qualche tempo il decretone omnibus che tutto accoglie è ormai un classico di fine stagione. Ma quest’anno, con l’arrivo del governo gialloverde, vedrà la luce già entro il mese di luglio. La priorità è stoppare l’entrata in vigore del decreto sulle intercettazioni, come promesso da Alfonso Bonafede. Al Guardasigilli pentastellato la riforma del predecessore Andrea Orlando non piace, 5 Stelle e Lega sono critici e anche l’anm ha chiesto di fermarne l’entrata in vigore. E così Palazzo Chigi ha deciso di intervenire prima della scadenza dei termini (26 luglio), fermando le nuove regole per poi rimetterci mano.
Nel decreto prorogatermini, che sarà esaminato dal Consiglio
Banche
Nel testo omnibus, che arriverà già a luglio, anche le norme sulle Popolari
dei ministri del 20 luglio, finirà anche la riforma della disciplina delle banche popolari in società per azioni. Lo slittamento in questo caso riguarda solo la Popolare di Sondrio e la Popolare di Bari, che ancora non sono diventate Spa dopo la riforma voluta da Matteo Renzi. E poiché l’appetito vien mangiando, durante l’iter parlamentare nel pentolone potrebbe finire di tutto. Nella maggioranza si parla della possibilità che il provvedimento assorba, in via di conversione, anche il tema dell’aumento dell’età pensionabile per i magistrati. A luglio è previsto il cambio della guardia al Csm e i togati sono già in campagna elettorale per eleggere i loro 16 membri (8 spettano al Parlamento, ndr). Si dice che Piercamillo Davigo, com’è noto stimatissimo dal M5S, punti a essere il più votato al Consiglio superiore della magistratura. Il problema è che l’ex presidente dell’anm compirà 68 anni a ottobre e, in base ai limiti di età fissati a 70 anni dal governo Renzi, fra poco più di un biennio dovrebbe lasciare. Sempre che non arrivi in porto il tentativo, sostenuto dai 5 Stelle, di innalzare l’età della pensione a 72 anni per tutte le toghe.