«Ines» e le altre buche con lo spray Nessun cittadino è stato multato
Roma, la mobilitazione dopo l’appello della mamma di una vittima. Segnalate anche le radici
L’importante è che la vernice sia fosforescente. «Sennò è tutto inutile, di notte l’avvallamento non si vede lo stesso», commenta un ragazzo in sella alla moto all’incrocio fra corso Trieste e via Nomentana. È uno dei punti più pericolosi di Roma, insieme con l’altro incrocio di viale Regina Margherita. Quartiere Salario-trieste: in quasi ogni angolo lapidi, fiori e scritte-ricordo sui muri. Ma c’è anche chi, nella notte fra mercoledì e giovedì, si è armato di vernice spray verde per tracciare sull’asfalto sconnesso due grandi rettangoli e segnalare così la presenza di radici rialzate. Un ostacolo micidiale, anche perché accanto ci scorre una fila di alberi. Quelle strisce verdi sono un’altra conferma che l’appello lanciato da Graziella Viviano — la madre di Elena Aubry, morta in moto a inizio maggio sull’ostiense forse proprio per colpa delle radici — è stato raccolto, eccome, dai romani.
Tanto che a San Giovanni e a Ostia, così come a Settebagni, sulla Salaria, alcune buche e dissesti stradali cerchiati di giallo — o di verde — nelle ultime ore da volenterosi cittadini sono state subito rattoppate dalle ditte incaricate dai municipi. E ci sono pure altre testimonianze della rivolta contro le buche cominciata da un paio di giorni, dopo la dichiarazioni della signora Graziella. A viale Tiziano sono state coperte anche «Moana» e «Ines», le minivoragini così battezzate dai residenti che hanno scritto i loro nomi sull’asfalto.
Lettere, cerchi e quadrati che secondo il Codice della strada modificano comunque, insieme con le buche certo, lo stato della strada. Chi li traccia, anche se a fin di bene, è passibile di contravvenzione per imbrattamento. Ma per ora non c’è tolleranza zero: il Comando generale della polizia municipale è in attesa di comunicazioni da parte del Comune. Il senso civico dei romani, stufi di strade dissestate praticamente ovunque (si calcola che solo le buche siano almeno 10 mila e che per riparare i 6 mila chilometri di rete viaria servirebbe un miliardo di euro) non sarà perseguito con task force dedicate, né con pattuglie che dovrebbero essere distratte da compiti forse più importanti che multare chi vernicia una strada per segnalare una buca pericolosa. «Non si tratta certo di una moratoria, né di chiudere un occhio», spiegano dalla Municipale. «In caso di segnalazione e se gli agenti dovessero sorprendere in flagrante qualcuno a imbrattare l’asfalto, allora la contravvenzione sarebbe inevitabile», sottolineano ancora i vigili. Anche se nessuno finora se l’è sentita di denunciare chi viola il Codice della strada per salvare una vita.