Golden power, il Tar del Lazio sospende la multa a Tim
MILANO Tutto rimandato di quasi un anno: l’udienza di merito è stata fissata dal Tar del Lazio per l’8 maggio 2019. Intanto il tribunale amministrativo, con un’ordinanza collegiale, ha sospeso l’esecuzione del provvedimento con il quale la presidenza del Consiglio ha inflitto a Tim una maximulta da 74,3 milioni per la violazione degli obblighi relativi alla normativa sul golden power legata alla mancata comunicazione da parte del socio Vivendi dell’assunzione del controllo di fatto del gruppo. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della società telefonica, guidata da Amos Genish, in cui Tim chiedeva la sospensione dell’efficacia e l’annullamento, in sede di giudizio di merito, del decreto del governo. Viene così confermata la decisione del 7 giugno scorso presa dal presidente della prima sezione del Tar che, con un decreto monocratico, aveva già sospeso la multa. Nell’ordinanza il Tar, fatta «salva la necessità di approfondire nella successiva fase di merito, la cui udienza pubblica si fissa con la presente ordinanza, tutte le complesse e nuove questioni di diritto dedotte», ha stabilito che «l’invocata tutela cautelare di sospensione può essere accordata, in quanto legata alla spontanea prestazione da parte della società ricorrente e in favore dell’autorità garante per la Concorrenza e il mercato di una cauzione di importo pari a quello della sanzione irrogata, come risulta dalla documentazione depositata in giudizio, contemperando in tal modo le esigenze di parte ricorrente e resistente». Dunque è stata decisiva la scelta della società di depositare una fideiussione pari all’intero importo della sanzione. Già nei conti trimestrali il gruppo di telefonia aveva indicato oneri operativi non ricorrenti pari a 95 milioni connessi all’accantonamento a copertura della sanzione inflitta dal governo.