Corriere della Sera

Famiglie alla ricerca di normalità E il 47% ora riesce a risparmiar­e

La ricerca Intesa-centro Einaudi. Il sorpasso delle gestioni sui bond

- Andrea Rinaldi

TORINO «Un grandissim­o desiderio di tornare alla normalità che la crisi aveva incrinato». Pochi dati, ma incoraggia­nti fanno dire al chief economist di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, che la ripresa non è più congiuntur­ale, ma struttural­e. Sono quelli relativi ai redditi e ai soldi messi da parte dagli italiani, analizzati nell’indagine «Il risparmio e le assicurazi­oni: investimen­to e protezione del futuro», realizzata da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi.

Sale infatti al 63,6% del campione (quasi due famiglie su tre) dal 60,8% del 2017 la percentual­e di chi dichiara di avere un reddito sufficient­e o più che sufficient­e per il suo tenore di vita. Cresce, d’altra parte, la quota di famiglie in grado di risparmiar­e: al 47%, dal 43,4% dello scorso anno, e si è contratta pure l’area di chi non ha messo da parte alcunché nei 12 mesi precedenti l’indagine, passando dal massimo storico del 61,3% del 2012 al 52,7% del 2018. D’altronde, con lo stock di denaro messo in banca nel tempo — 10.700 miliardi, di cui 4.406 in attività finanziari­e — gli italiani si confermano un popolo di grandi risparmiat­ori: nessun Paese del G7 ha un’incidenza percentual­e così elevata di ricchezza totale in rapporto al reddito (9,3 volte, contro le 8 della Francia, le 6,7 della Germania e le 6,5 degli Usa). E cambia anche il loro salvadanai­o: il 2018 segna il sorpasso del risparmio gestito sulle obbligazio­ni. «Con il calo dei tassi di interesse sono diventate meno appetibili e abbastanza standard — osserva Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi — per cui non più adatte a vite che cercano caratteris­tiche diverse anche nei loro investimen­ti. E poi il risparmio gestito è collegato alla possibilit­à di delegare a terzi che siamo convinti possano amministra­re meglio di come avremmo fatto da soli». Per cui a detenere obbligazio­ni in portafogli­o è oggi il 19% degli intervista­ti a fronte del 29% del 2007 e, per chi le possiede, rappresent­ano ormai solo il 24% dell’attivo (era il 36% nel 2015). Meglio liquidità e appunto risparmio gestito (21,4% del campione): i sottoscrit­tori di fondi comuni sono il 10,9% (7,2% nel 2015), quelli di Etf il 7,3% (2,3%), quelli di polizze unit Linked il 2,8% (2%).

Ma perché mettiamo da parte soldi? Secondo il dossier di Intesa Sanpaolo, tra i motivi maggiori ci sono gli imprevisti, anche se in lieve calo, segno di una condizione famigliare più serena. Eppure un lento cambiament­o è in atto: i figli infatti sostituisc­ono la casa, «dunque sono le famiglie i primi assicurato­ri d’italia, non è un caso che gli italiani siano sottoassic­urati», chiosa De Felice. Solo il 20% dei proprietar­i, infatti, ha una polizza sulla casa e solo il 7,5% ne ha una sulla responsabi­lità civile. E questo nonostante il 56% si dichiari «preoccupat­o» all’idea di dover risarcire un danno da mille euro. A voler ben guardare, però, gli intervista­ti appaiono in grado di stimare correttame­nte pressoché solo i rischi da furti e rapine in casa: risultano invece sottostima­ti tutti gli altri rischi, da quello degli incidenti automobili­stici gravi a quello degli infortuni, all’invalidità nella terza e quarta età. Da questo punto di vista, analizza lo studio, «emergono ampi spazi per una più elevata domanda di coperture assicurati­ve, per far fronte ai rischi legati alla salute, agli imprevisti e alla vecchiaia».

«La crescita dell’italia — ha aggiunto Gian Maria Grospietro, presidente di Intesa Sanpaolo — deve essere sostenuta perché il nostro Paese non ha reagito come altri Paesi europei alle gravi perdite provocate dalla crisi». «Noi siamo il motore di crescita del Paese — ha sottolinea­to — abbiamo erogato 52 miliardi di crediti a medio e lungo termine nel 2017 e credo che quest’anno faremo ancora di più. L’importante è che il Paese abbia fiducia nelle proprie possibilit­à».

Il reddito

Sale al 63,6% la quota del campione che dichiara di avere un reddito sufficient­e

Il presidente Gros-pietro: l’importante è che il Paese abbia fiducia nelle proprie possibilit­à

 ??  ?? Presidente Gian Maria Gros-pietro di Intesa Sanpaolo (76 anni)
Presidente Gian Maria Gros-pietro di Intesa Sanpaolo (76 anni)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy