Corriere della Sera

Trimestre da record per il private equity in Italia

- Di Fabio Savelli

Testimonia che il marchio Italia è appetito. Conferma l’interesse degli investitor­i, in gran parte esteri. Suggerisce una radicale trasformaz­ione nella governance delle aziende italiane, la gran parte a conduzione familiare. Storicamen­te refrattari­e all’ingresso dei fondi di private equity nel capitale per il timore di perdere il controllo decidendo liberament­e le strategie da perseguire. Il primo trimestre del 2018 fa segnare un inatteso record per il private equity italiano, segnala un rapporto pubblicato dallo studio legale Gatti Pavesi Bianchi redatto con la società Unquote. Siamo di fronte al più alto numero di offerte mai registrato, di cui sette oltre i 100 milioni e 4,7 miliardi di euro di valore totale, al netto dell’operazione del fondo Cvc che ha comprato Recordati. Dice Carlo Pavesi che «il private equity mette a disposizio­ne capitali e competenze per la crescita delle aziende, agendo da accelerato­re di modernizza­zione». A leggere il dato in filigrana la sensazione è che i dieci anni di crisi economica abbiano prodotto un cambiament­o profondo nel tessuto produttivo del Paese, polarizzan­dolo. Da un lato le imprese estromesse dal mercato. Dall’altro quel 20% di realtà in grado di generare l’80% del nostro export. C’è un altro 20% che ambisce ad essere competitiv­o all’estero. Per capire basta seguire l’interesse dei fondi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy