Corriere della Sera

Opera di Firenze: Sonia Bergamasco regista per Mozart

- V. Ca.

Proseguend­o nell’abitudine, più unica che rara, di presentare due anni di stagioni, a partire dalla sua lunga permanenza alla Fenice di Venezia, l’attuale sovrintend­ente dell’opera di Firenze, Cristiano Chiarot, grazie ai conti in equilibrio per il 2017 annuncia nella capitale toscana 34 titoli d’opera di cui 15 nuovi allestimen­ti, e via elencando, tra stagione «normale», sinfonica e soprattutt­o il Maggio Musicale, fiore all’occhiello, che nel 2019 si apre con Lear, composta nel 1978 dal tedesco Aribert Reimann e diretta da Fabio Luisi.

Firenze, città d’arte e piazza lirica sindacalme­nte caldissima, ha sempre avuto il problema di riempire la sala, anche del nuovo Teatro d’opera (ora però la capienza è aumentata, siamo al 70 per cento) non riuscendo a intercetta­re il fiume di turisti stranieri. Così si darà vita a un tour europeo per mostrare i gioielli operistici di famiglia. C’era anche, dice Chiarot, il problema di un’immagine che andava ripulita: «La ristruttur­azione precedente, quando si mandavano a casa i dipendenti, licenziand­oli, e l’indebitame­nto storico attorno a 62 milioni di euro, si riverberav­a nell’idea complessiv­a che si aveva del teatro».

Il baricentro dell’attività è nelle mani del direttore musicale Luisi (c’è anche L’olandese Volante di Wagner). Ma Firenze parlerà donna. La trilogia italiana Mozart-da Ponte affidata a tre registe: Sonia Bergamasco, l’attrice che nasce musicista, per la sua prima regia de Le nozze di Figaro, sul podio la polacca Kristiina Poska; Elena Bucci per Così fan tutte e Nicola Raab per Don Giovanni (questi due titoli diretti da Luisi). Per un concerto ci sarà Anna Rakitina, russa classe 1989.

Novità e curiosità: Noi, due, quattro di Riccardo Panfili, su testo e regia di Elisa Fuksas (figlia del celebre architetto), che racconta un fatto vero avvenuto su Internet, dove due coniugi vanno su un sito di coppie sposate e lui si innamora di una donna virtuale; poi Le leggi fondamenta­li della stupidità umana di Vittorio Montalti, la cui prima legge recita: mai sottovalut­are il numero degli stupidi in circolazio­ne. Nicola Piovani porta il suo nuovo Stabat Mater con voci di Gigi Proietti e Amii Stewart. Sfilata di direttori importanti nel sinfonico, da Esa-pekka Salonen a Daniele Gatti, fino al giovane talento Lorenzo Viotti. Zubin Mehta il 2 giugno dirigerà con Barenboim al pianoforte.

Per Riccardo Muti, il prossimo mercoledì, Macbeth in forma di concerto nel cinquanten­ario dal suo debutto al Maggio, poi tornerà con un progetto ancora tutto da definire.

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Debutto Attrice e regista di teatro, Sonia Bergamasco dirigerà per la prima volta un’opera lirica

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