Corriere della Sera

Il gioco si fa duro il commissari­o

- Luca Valdiserri

Tite lo chiama «jogo bonito» e il ranking Fifa, aggiornato al 3 luglio, dice che il Brasile è sempre al numero 1 (1.704 punti) e che il Belgio sale al numero 2 (1.510) approfitta­ndo del crollo della Germania, che perde sei posti. Il quarto di Kazan, insomma, poteva essere la finale del 15 luglio, allo stadio Luzhniki di Mosca.

Non lo sarà perché il Belgio, vincendo il suo girone e lasciando l’inghilterr­a al secondo posto, si è scelto la parte di tabellone più difficile. Una follia? Forse. Ma se vuoi vincere il Mondiale — e non solo cercare un buon piazzament­o — affrontare i più forti nei quarti può essere meglio che farlo in finale. Questione di esperienza. Quella che tecnico Roberto Martinez chiama il «know how di come si conquista una Coppa del Mondo. Il Brasile lo sa perché l’ha vinta cinque volte, il Belgio no». O magari non ancora.

Brasile-belgio è nettamente il quarto di finale più interessan­te del lotto, per la qualità del gioco ma anche per quella dei singoli. Gira e rigira, si finisce sempre con il parlare di Neymar. C’è stato addirittur­a chi ha contato il tempo che O Ney ha passato per terra dopo uno dei 23 falli subiti (nessuno ne ha presi di più a Russia 2018): 5’29” contro il Messico; 1’56” contro la Serbia; 3’25” contro Costa Rica; 3’40” contro la Svizzera. Totale: 13’50”.

Il c.t. brasiliano Tite, naturalmen­te, lo ha difeso: «Ho già parlato di questo e vi invito a guardare i filmati per capire quante botte prende Neymar. Già che ci siete, guardate il lavoro che sta facendo non solo in fase offensiva ma anche in aiuto alla squadra». La guerra a Neymar simulatore, però, è ormai senza quartiere e un sito ha rimesso in circolo un filmato di Tite allenatore del Corinthian­s, nel 2012, dopo una partita contro il Santos: «Vincere o perdere fa parte del gioco. Però simulare no. Così si dà un cattivo esempio ai ragazzini». Indovinate di chi stava parlando? Meglio, per Tite, scivolare sulla formazione: rientra Marcelo e Fernandinh­o sostituirà lo squalifica­to Casemiro.

Una mano a Neymar l’ha data un avversario, Romelu Lukaku: «Per me tra poco sarà il giocatore più forte del mondo e giocare contro di lui è un onore. Campione o simulatore? Campione, lo dimostra il gioco duro che fanno sempre contro di lui». Concetto ribadito da Martinez: «Neymar è uno dei giocatori più forti del mondo nell’uno contro uno». Anche il Belgio, però, non è messo male con Eden Hazard «che è un leader, un trascinato­re, uno che non molla mai, come ha dimostrato contro Giappone».

La rimonta da 0-2 a 3-2 avrà un peso importante anche nelle decisioni di Martinez sulla squadra di stasera: Chadli e Fellaini dovrebbero essere confermati al posto di Mertens e Carrasco, in un 3-5-2 pieno di muscoli e centimetri. Il Brasile potrebbe soffrire soprattutt­o sulle situazioni da palla inattiva. Quanto a Lukaku, può chiedere consigli a Thierry Henry, che è nello staff tecnico del Belgio proprio per lavorare sugli attaccanti. Il francese Titì lo sa come si vince una Coppa del Mondo. il

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A sinistra Neymar, attaccante del Brasile, 2 gol finora. A destra il belga di origini congolesi Romelu Lukaku, 4 gol
(Ap, Reuters) Bomber A sinistra Neymar, attaccante del Brasile, 2 gol finora. A destra il belga di origini congolesi Romelu Lukaku, 4 gol

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