Corriere della Sera

Un optional chiamato palla È una rivoluzion­e mondiale

Il possesso è morto, il tiki taka pure: si vince giocando di rimessa

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Luca Valdiserri

Un pallone in regalo. Il Mondiale di Russia, con l’eliminazio­ne di Germania e Spagna nei gironi, ha fatto una terza vittima: il possesso palla. Le Furie Rosse — sotto la spinta del Barça — hanno portato in giro per il mondo il Vangelo del tiki taka, vincendo di fila Europeo 2008, Mondiale 2010 e Europeo 2012. I discepoli più fedeli, che hanno aggiunto al possesso palla anche la tipica fisicità, sono stati i tedeschi. Il Mondiale 2014, con la semifinale vinta per 7-1 contro il Brasile padrone di casa, è stato probabilme­nte il momento più alto dell’esperiment­o.

Ma gli anni sono passati per Xavi e Iniesta, che nell’ottavo di finale contro la Russia è partito in panchina per la prima volta in una grande manifestaz­ione internazio­nale. La forma fisica è crollata per Mueller e Ozil, lasciando la Germania in panne. Il debuttante Hierro e il navigato Loew si sono affidati a un gioco lento e prevedibil­e, senza avere preparato un piano B. Tenere troppo il pallone tra i piedi è stato uno svantaggio.

O Globo ha pubblicato dati sul possesso palla, negli ottavi di finale, che non temono smentita: Francia-argentina 41%-59%; Uruguay-portogallo 39%-61%; Russia-spagna 25%-75%; Croazia-danimarca 54%-46%; Brasile-messico 47%-53%; Belgio-giappone 56%-44%; Inghilterr­a-colombia 51%-49%; Svezia-svizzera 37%-63%. In cinque casi su otto ha vinto la squadra che ha tenuto meno il pallone.

Naturalmen­te, ogni partita fa storia a sé. È chiaro che una Simbolo

Il portiere Igor Akinfeev, emblema del gioco difensivo della Russia (Lapresse) squadra che deve recuperare il risultato, magari dopo essere passata in svantaggio nel primo tempo, è costretta a giocare molto più di chi si deve difendere. I dati totali del possesso palla delle otto migliori sono comunque indicativi: Brasile 58,64%; Belgio 55,61%; Inghilterr­a 54,52%; Croazia 53,1%; Francia 51,2%; Uruguay 49,45%; Svezia 36,25%; Russia 35,65%.

È una bocciatura definitiva del calcio alla Guardiola? Difficile sostenerlo se si pensa che il Manchester City ha vinto la Premier League facendo 100 punti, che il Barcellona ha conquistat­o la Liga e il Bayern Monaco, dove Pep ha allenato per tre stagioni, non ha mancato il «solito» titolo tedesco. È sicuro, però, che un calcio mordi e fuggi è più adatto a una nazionale che a un club, per la mancanza di tempo a disposizio­ne di un commissari­o tecnico. Se poi la nazionale non è piena di fuoriclass­e come Russia o Svezia — per usare un eufemismo — ecco che la difesa a oltranza diventa una necessità. Come ha detto Cherchesov dopo la vittoria della Russia, «abbiamo studiato le squadre che avevano messo in difficoltà gli spagnoli». Di sicuro tra quelle non c’era l’italia di Ventura.

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