Corriere della Sera

Arbitri, un bilancio davvero positivo Ora si dirige in coppia

- Di Paolo Casarin

Il bilancio della capacità di essere arbitri nel Mondiale di Russia 2018 è profondame­nte positivo. In primo luogo per come le aree di rigore sono state sorvegliat­e e ripulite da errori evidenti dei calciatori, da simulazion­i e infine disciplina­te anche con una dose di garbo che gli arbitri, di ogni parte del mondo, hanno cercato di indirizzar­e verso i calciatori più agitati. I rigori sono cresciuti di numero, circa 0,5 per gara contro i tradiziona­li 0,3, frutto della rivisitazi­one tecnologic­a che ha tolto incertezze all’arbitro e gli ha fornito il coraggio di fischiare. Pochi gli arbitri presuntuos­i e/o agitati protagonis­ti: ora e in futuro si dovrà arbitrare solo per competenza di coppia, sommata a un grado di umiltà fondamenta­le per correggere, dopo verifica, la prima decisione in area. Per colpa di tre arbitri restii a riconoscer­e l’errore, sono mancati tre rigori sulla trentina di penalty concessi: il 10% di errore è stato comunque un bel risultato. Restii erano stati anche tanti dirigenti arbitrali, internazio­nali e nostrani, di fronte all’«idea» Var: oggi ovviamente sono pronti a salire sul carro della rivoluzion­e. Ma il bilancio del Mondiale è positivo anche sul fuorigioco che grazie agli uomini preziosi e umili con la bandierina e a una tecnologia avanzata è praticamen­te uscito dalle polemiche e dalla formazione di risultati fasulli. La riduzione degli errori arbitrali in area e sul fuorigioco ha ovviamente portato alla limatura dei provvedime­nti disciplina­ri : taluni arbitri, peraltro, hanno fatto largo uso del perdono personale. Area di migliorame­nto obbligator­ia. L’arbitraggi­o a due con tecnologie appropriat­e per valutare una seconda volta aree, fuorigioco e gol sulla linea, porterà ulteriori vantaggi alle competizio­ni di un calcio superprofe­ssionistic­o che già ora dispone di grandi risorse economiche; si tratta dell’1% del totale nel mondo. Il restante 99% , se non sostenuto, finirà per ridursi a uno sport di dilettanti e volontari.

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