Arbitri, un bilancio davvero positivo Ora si dirige in coppia
Il bilancio della capacità di essere arbitri nel Mondiale di Russia 2018 è profondamente positivo. In primo luogo per come le aree di rigore sono state sorvegliate e ripulite da errori evidenti dei calciatori, da simulazioni e infine disciplinate anche con una dose di garbo che gli arbitri, di ogni parte del mondo, hanno cercato di indirizzare verso i calciatori più agitati. I rigori sono cresciuti di numero, circa 0,5 per gara contro i tradizionali 0,3, frutto della rivisitazione tecnologica che ha tolto incertezze all’arbitro e gli ha fornito il coraggio di fischiare. Pochi gli arbitri presuntuosi e/o agitati protagonisti: ora e in futuro si dovrà arbitrare solo per competenza di coppia, sommata a un grado di umiltà fondamentale per correggere, dopo verifica, la prima decisione in area. Per colpa di tre arbitri restii a riconoscere l’errore, sono mancati tre rigori sulla trentina di penalty concessi: il 10% di errore è stato comunque un bel risultato. Restii erano stati anche tanti dirigenti arbitrali, internazionali e nostrani, di fronte all’«idea» Var: oggi ovviamente sono pronti a salire sul carro della rivoluzione. Ma il bilancio del Mondiale è positivo anche sul fuorigioco che grazie agli uomini preziosi e umili con la bandierina e a una tecnologia avanzata è praticamente uscito dalle polemiche e dalla formazione di risultati fasulli. La riduzione degli errori arbitrali in area e sul fuorigioco ha ovviamente portato alla limatura dei provvedimenti disciplinari : taluni arbitri, peraltro, hanno fatto largo uso del perdono personale. Area di miglioramento obbligatoria. L’arbitraggio a due con tecnologie appropriate per valutare una seconda volta aree, fuorigioco e gol sulla linea, porterà ulteriori vantaggi alle competizioni di un calcio superprofessionistico che già ora dispone di grandi risorse economiche; si tratta dell’1% del totale nel mondo. Il restante 99% , se non sostenuto, finirà per ridursi a uno sport di dilettanti e volontari.