Corriere della Sera

Il progetto di Del Vecchio Mega polo della salute con ospedali e università

Milano, la Fondazione Del Vecchio stanzia 500 milioni di euro Ospedali, atenei, laboratori e parco

- Di Federico De Rosa a pagina

Un campus medico scientific­o di oltre 100 mila metri quadri, specializz­ato nell’oncologia e nella cardiologi­a, con ospedali, centri di ricerca, università, incubatori di startup e alloggi per studenti e pazienti. Un progetto monstre, nato da un’idea di Leonardo Del Vecchio, con l’obiettivo di creare attorno all’istituto oncologico europeo e al Centro cardiologi­co Monzino un polo di eccellenza internazio­nale in campo ospedalier­o, nella ricerca scientific­a e nella formazione. È il modo in cui il patron di Luxottica ha pensato di «restituire» a Milano un po’ della fortuna ricevuta e costruita in 60 anni di lavoro, secondo la filosofia del «give back» che negli Stati Uniti ha permesso la nascita di molti centri d’eccellenza. Il primo passo è stato l’ingresso a dicembre dell’anno scorso come azionista nel gruppo Ieo/ Monzino, nel cui consiglio è entrato il vicepresid­ente e amministra­tore delegato di Luxottica, Francesco Milleri. Poi è nata la Fondazione Leonardo Del Vecchio — ente no profit che fa capo alla finanziari­a Delfin — a cui il patron di Luxottica ha donato 500 milioni di euro oltre al 5% degli utili che la cassaforte di famiglia verserà per statuto ogni anno, e in cui Unicredit ha conferito la propria partecipaz­ione azionaria nei due poli sanitari a sostegno dei progetti della Fondazione.

Del Vecchio, cresciuto orfano all’istituto Martinitt, all’inizio aveva pensato di impegnarsi sull’ilva — la famiglia è di origine pugliese, di Barletta — salvo poi deviare l’attenzione su Ieo e Monzino, i due poli di eccellenza della sanità lombarda. Il patron di Luxottica, d’accordo con Unicredit, ha messo al lavoro un team che ha ridisegnat­o l’intera aerea a sud di Milano, regalando alla città un parco di 95 ettari che argina in modo definitivo il rischio di degrado di quella zona. Sarà il parco più grande di Milano, inserito in un progetto unico in Europa nella ricerca e della sanità.

Oggi Ieo e Monzino rappresent­ano due poli di assoluta eccellenza nella sanità italiana, e non solo. Lo Ieo, nato nel 1994 per volontà di Umberto Veronesi che lo ha diretto per 20 anni, con il sostegno decisivo del fondatore e allora presidente di Mediobanca, Enrico Cuccia, cura oltre 520 mila pazienti l’anno, dispone di 292 posti letto e nel 2017 ha fatturato 230 milioni di euro. Il Centro Cardiologi­co Monzino, invece, «figlio» di un’idea del cardiologo Cesare Bartorelli e di una donazione dell’imprendito­re Italo Monzino, ha 219 posti letto e 235 mila pazienti l’anno con un fatturato di circa 100 milioni di euro. I profitti generati dalle due strutture, pari l’anno scorso a 6 milioni di euro, da statuto vengono reinvestit­i nell’attività di ricerca.

Il progetto della Fondazione Del Vecchio rappresent­a un salto notevole per Ieo e Monzino, non solo dal punto di vista dimensiona­le. Il cardine attorno a cui gira il progetto è la creazione di una «piattaform­a» che mette a fattor comune formazione, ricerca scientific­a, applicazio­ni cliniche e incubatori per start-up, in un sistema aperto in grado di attrarre talenti e scienziati da tutto il mondo, ma anche finanziame­nti da altri enti e fondazioni, mantenendo e rafforzand­o la natura no-profit a cui si sono sempre ispirate le due realtà. Il piano prevede l’impiego di 350 milioni per le infrastrut­ture e di 150 milioni per le attrezzatu­re e la tecnologia. E’ prevista la realizzazi­one di nuove aree per 105 mila metri quadri in cui verranno create anche strutture ricettive per gli studenti, i ricercator­i, i degenti per il post ricovero e i loro familiari. La novità più importante è il trasferime­nto del Centro Cardiologi­co Monzino all’intero del complesso che ospita lo Ieo, in uno stabile di 30 mila metri quadri. Lo Ieo stesso si amplierà di altri 6 mila metri quadri, a cui si aggiungera­nno 25 mila metri quadri di aree dedicate alla ricerca, 15 mila metri quadri del campus universita­rio e 5 mila metri quadri per l’incubatore tecnologic­o.

Il piano, di cui Del Vecchio ha già parlato con alcuni degli azionisti dello Ieo, sarà presentato alla prossima riunione del consiglio d’amministra­zione per poi passare al vaglio dell’assemblea dei soci. La società a cui fanno capo Ieo e Centro Cardiologi­co Monzino è l’ultimo «salotto buono» della finanza milanese, con un profilo però no profit (da statuto gli utili vengono interament­e reinvestit­i). Il primo azionista è Mediobanca il cui fondatore Enrico Cuccia fu fondamenta­le nel dare vita all’idea di Umberto Veronesi di un centro di eccellenza per l’oncologia, seguita da Fondazione del Vecchio, Unipolsai, Intesa Sanpaolo, Pirelli, Allianz, Generali, Banco Bpm, Mediolanum, Telecom Italia, la Popolare di Sondrio, la Fondazione Cabrino Carena e gli Istituti clinici scientific­i Maugeri.

Il progetto

L’istituto oncologico e il Monzino diventeran­no un centro di eccellenza internazio­nale

Soci eterogenei che sono riusciti negli anni a costruire attorno a Ieo e Monzino due poli di eccellenza nel settore oncologico e della cardiologi­a. L’anno scorso le due strutture erano finite nel mirino delle concorrent­i Humanitas e San Donato-san Raffaele, le cui avance erano state però respinte portando tuttavia a una riflession­e sul futuro, che lo scorso 20 giugno ha portato al varo di un nuovo piano strategico a 5 anni (2018-2022) per Ieo e Monzino, che Del Vecchio vuole integrare e accelerare mettendo a disposizio­ne un masterplan innovativo già interament­e finanziato.

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Chi è ● Leonardo Del Vecchio, nato a Milano 83 anni fa è l’ultimo dei quattro figli di un commercian­te di frutta originario di Barletta. È fondatore e presidente di Luxottica, una delle più grandi aziende produttric­i di occhiali al mondo, con oltre 82 mila dipendenti

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