«Non è una misura spot E ora l’acqua pubblica»
Fico: è finita una disparità di trattamento tra cittadini ed eletti
Il taglio dei vitalizi? «Abbiamo messo fine a una disparità di trattamento che esisteva nel Paese tra i cittadini e i propri rappresentanti» dice al Corriere il presidente della Camera, Roberto Fico. «Nessuna misura spot», è un atto che «fa bene alle istituzioni e alla politica: le riavvicina ai cittadini».
Presidente Roberto Fico, avete approvato il taglio ai vitalizi ma molti la bollano solo come una manovra spot pro M5S: simbolica e a rischio ricorsi.
«Abbiamo messo fine a una disparità di trattamento che esisteva nel Paese tra i cittadini e i propri rappresentanti. Nessuna misura spot: è un atto approvato dall’ufficio di Presidenza della Camera, che fa bene alle istituzioni e alla politica perché le riavvicina ai cittadini».
Però si tratta di una vittoria a metà: riguarda solo i deputati e c’è chi sostiene che possa essere bollata come incostituzionale.
«Sono certo che anche il Senato farà le sue valutazioni e continuerà in questo percorso che non è solo di taglio dei costi, anche se comunque parliamo di oltre 40 milioni di euro di risparmio l’anno. Il senso più profondo di questa delibera è culturale e di riequilibrio sociale».
Il taglio ai vitalizi viene visto anche come l’ennesima tappa di una contrapposizione mediatica tra lei e Salvini. Che rapporti ha con il ministro?
«Non credo sia così: anche la Lega ha votato la delibera. Con Salvini ho un rapporto istituzionale: lui è ministro dell’interno e io sono presidente della Camera».
Sui migranti però avete espresso posizioni antitetiche: lei parla di porti aperti...
«Non mi interessa la logica della contrapposizione. Mi interessa porre l’accento dove credo sia utile, non per il mio interesse ma per quello collettivo».
Cosa pensa della situazione della nave Diciotti?
«La nave è in porto».
Sì, ma Salvini ha impedito lo sbarco per ore.
«La situazione però si è risolta: adesso sta lavorando la magistratura, come ha sottolineato il presidente Conte».
Lei ha parlato di una legge sul conflitto di interessi...
«Sono convinto che affrontare il conflitto d’interessi in maniera seria sia decisivo e spero che si possa aprire quanto prima un dibattito su un tema che è centrale in una democrazia».
E quale altra priorità crede ci sia?
«Nel 2011 è stato votato un referendum sull’acqua pubblica. Rispettare la volontà popolare espressa dai cittadini è una priorità».
Cosa pensa del dibattito interno al governo?
«Il mio ruolo è super partes: non entro nel dibattito interno al governo. Poi ci sono alcuni temi su cui do il mio contributo istituzionale: per esempio domani (oggi, ndr) vedrò il Ministro Moavero per il caso Regeni».
Però avrà notato le tensioni sul decreto dignità. Ora tornano i voucher per turismo e agricoltura.
«Anche queste sono valutazioni che spetteranno alle Camere. auspico un confronto aperto e costruttivo tra le forze politiche, senza pregiudizi».
C’è poi il tema del finanziamento all’editoria. Su questo cosa pensa?
«Il pluralismo è un valore cardine della democrazia, ma occorre domandarsi se e in che misura il finanziamento pubblico possa essere efficace rispetto a questo obiettivo».
A proposito di informazione, tra poco si scelgono i consiglieri Rai. Lei ha sottolineato più volte la necessità di scelte imparziali, ma anche il fatto che due consiglieri saranno scelti dalla Camera. Si farà garante delle decisioni di Montecitorio?
«Questa elezione costituisce un’opportunità. Si possono premiare competenza, merito e indipendenza, andando così a valorizzare il servizio pubblico radiotelevisivo, che è un bene di tutti. Per questo ritengo sia un banco di prova per la legislatura».
Cosa pensa dell’idea di Grillo di vendere due reti pubbliche?
«Qualsiasi progetto di trasformazione che riguarda la Rai non può prescindere dall’approvazione di una legge sul conflitto di interessi e da una grande discussione pubblica sul tema».
Non entro nel dibattito del governo Però ci sono temi sui quali do il mio contributo: oggi vedrò il ministro Moavero sul caso Regeni
E di quella di Di Maio di una Netflix italiana?
«Nel nostro Paese esistono grandi energie e creatività che si esprimono nel settore dei media e dei prodotti audiovisivi. È un compito delle istituzioni agevolare e creare le condizioni affinché vengano valorizzate».
Quale sarà il suo prossimo obiettivo da presidente della Camera?
«Mi piace ragionare in termini di percorso piuttosto che di obiettivi. Sicuramente è importante continuare a lavorare sul taglio dei costi, e nei prossimi giorni proporrò altri interventi in questa direzione. Ma penso anche a una Camera sempre più trasparente, aperta ai cittadini e alle loro proposte, capace di leggere in anticipo i processi economici e sociali. Da questo punto di vista si deve lavorare per migliorare l’organizzazione dei lavori parlamentari e per innalzare la qualità delle leggi».