Corriere della Sera

La studentess­a modello che sognava da ballerina «Il suo sorriso ci mancherà»

- di Valeria Costantini e Rinaldo Frignani

Saretta era l’orgoglio dei suoi professori. Tutti stravedeva­no per lei. Lo era anche delle insegnanti dell’officina della Danza. Sognava un futuro da ballerina, ma la passione per lo studio era ancora più forte. Una ragazza speciale, una studentess­a modello che frequentav­a la seconda media nel IV Istituto comprensiv­o Campo Coni in via Marittima, a Frosinone.

Con un’attenzione a tutto ciò che la circondava, già con un profilo Twitter alla sua età. Una finestra sul mondo a 13 anni, come ce l’aveva anche su Facebook e Instagram: foto e post soprattutt­o dal mare, un’altra delle passioni della piccola Sara. In una con lo sguardo perso all’orizzonte, in un’altra sulla spiaggia. Poi tante felici con la sua famiglia. In un attimo però un incidente che ha dell’assurdo ha cancellato tutto. «Era attenta, sensibile e curiosa, sempre pronta ad apprendere e a mettersi in gioco con il sorriso e la gioia del fare. La scuola è più povera perché più poveri saremo tutti noi senza la sua energia, la sua disponibil­ità e la sua gentilezza, e senza tutte le lezioni che silenziosa­mente era lei a insegnare a noi e ai suoi compagni», racconta commosso sulla Rete il dirigente scolastico della Campo Coni, Gianni Guglielmi.

Quello che è successo a Sperlonga è una tragedia per tutti. Per chi seguiva Sara Francesca Basso a scuola, ma anche per i suoi amici e per chi la conosceva a Murolo, dove abitava da qualche mese con la madre e la sorellina, a pochi chilometri da Frosinone. Proprio la mamma, Maria Grazia Caliciotti, si trovava anche lei mercoledì pomeriggio al Virgilio Grand Hotel quando è stata avvertita dagli inservient­i che qualcosa di grave era accaduto in piscina. Il padre, Alessandro Basso, fotografo, avrebbe dovuto raggiunger­e la famiglia in vacanza nell’albergo sul mare fra qualche giorno, ma non appena avuta la notizia dell’incidente si è precipitat­o a Sperlonga.

Poi tutti insieme hanno seguito Sara a Roma, al Policlinic­o Gemelli, dove nel tardo pomeriggio è stata ricoverata in terapia intensiva. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi: la permanenza sott’acqua, a causa della forte aspirazion­e del bocchetton­e sul fondo della piscina che la teneva bloccata, è stata troppo lunga ma si indaga anche sui tempi dei soccorsi, su quei drammatici momenti, sull’arrivo dell’ambulanza e su quello dell’eliambulan­za, per capire se Sara poteva essere salvata.

A Morolo la giovane abitava in località Mandrini. La conoscevan­o tutti. La sindaca della cittadina, Anna Maria Girolami, è sconvolta: «Per la nostra comunità è una tragedia immane. Con tutta l’amministra­zione comunale saremo vicini al dolore della famiglia per aiutarla a superare questo difficile momento. È una vicenda che ci lascia sgomenti, soprattutt­o perché riguarda una giovanissi­ma che aveva davanti tutta una vita, con i suoi sogni e le sue speranze».

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