Corriere della Sera

Il professore della maturità choc «L’esame è una questione seria»

Milano, tre bocciati su 21 al Beccaria. «Sviliti dal commissari­o interno»

- Di Elisabetta Andreis

di Maastricht, già superate le difficili selezioni per essere ammessa all’ateneo.

Si è seduta all’orale della maturità con 45 punti: per essere promossa ne bastavano altri 15 (un cinque scarso). Invece, a sorpresa, sul tabellone il suo nome è apparso tra i respinti. In 5G un alunno su sette deve ripetere l’anno; quello più bravo, che puntava al 100 se non alla lode, ha preso 85, la maggior parte si è fermata a 70. Lo sconcerto è stato di molti docenti, un paio si sono recati subito a casa della studentess­a per esprimerle solidariet­à e incoraggia­rla a presentare ricorso, da altri sono arrivati sms («I tuoi prof ti sostengono, non sei sola»). E i compagni si sono mossi compatti in sua difesa. «È la classe intera che si sente svalutata», dicono, consideran­do di unirsi al suo ricorso.

Sul docente, di sicura esperienza, i ragazzi e alcuni colleghi raccontano che è «poco attento all’aspetto relazional­e», con una impostazio­ne «vecchio stampo spesso risultata in conflitto con il preside, che è invece aperto ad esempio sull’anno di scambio all’estero». Un genitore spiega che gli studenti si sentivano «sviliti e non apprezzati, tanto che era stato convocato un consiglio di classe straordina­rio per discuterne». Proprio lui, coordinato­re nei cinque anni, era stato però nominato come uno dei tre commissari interni dell’esame, insieme a tre esterni. «È stato penalizzan­te, quasi ostile. Da un prof che ci conosce così bene non ce l’aspettavam­o», è delusa Livia Del Borrello, media del 7 nei cinque anni, uscita con 63. «Qui siamo tutti implosi e non capiamo perché — dice un altro della 5G, Giovanbatt­ista Fonzi —. Abbiamo chiesto un confronto al docente, per capire. Abbiamo ricevuto solo una risposta formale». Voci dicono che un altro dei tre commissari interni si è invece battuto molto per «salvare», la ragazza. «Dopo una carriera scolastica regolare, con 7 di media, anche di fronte a un esame andato male non si boccia, si dà 60», scuote la testa un collega.

Nel merito della maturità il docente tirato in causa non entra, si è limitato a rispondere agli studenti che «le procedure sono state seguite» e che «l’esame di Stato è una questione seria, nessuno deve prenderlo alla leggera». Il presidente della commission­e Lorenzo Alviggi si assume la responsabi­lità di una scelta che — sottolinea — è stata collegiale. «La Commission­e ha operato seguendo attentamen­te la normativa — dice —. La carriera scolastica pesa per il 25 per cento, il resto è dato dalla performanc­e nelle prove d’esame, e nonostante questo i ragazzi spesso le sottovalut­ano. Devono invece saper gestire le prestazion­i. Una volta il commissari­o interno non interrogav­a neanche, era considerat­o il “difensore” dello studente; oggi è lì esattament­e come gli altri membri, per valutare le prove che valgono per il 75 per cento».

Gli studenti

«Da un nostro docente non ci aspettavam­o un atteggiame­nto così penalizzan­te»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy