La quinta B che fa il pieno di 100 (e lodi). Tra le polemiche
Record per il secondo anno consecutivo. La lettera dei genitori delle altre sezioni: serve omogeneità
100
È il bilancio di eccellenza della classe 5B del liceo classico Manzoni di Milano. Due studenti hanno conseguito anche la lode
Lo scorso anno la quinta B alla maturità aveva fatto il pieno di 100 e di lodi. E quest’anno di nuovo. Stessa sezione e voto massimo per sei studenti, con l’encomio per due di loro. Succede al Manzoni, storico liceo classico a Milano, dove la classe dei record è la stessa per due anni consecutivi e dopo i festeggiamenti si passa, anzi si torna, al tema sempre caldo della valutazione. Un gruppo di genitori della scuola scrive al Corriere per segnalare «preoccupazioni e interrogativi». Visto il bis dei ragazzi della B e la «evidente disparità dei risultati» chiedono: «C’è equità nella formazione delle classi o gli alunni più promettenti vengono inseriti nelle sezioni destinate a diventare d’élite?». Poi: «C’è un criterio per l’assegnazione a queste classi di eccellenza?». I dubbi sono anche sulla scelta dei professori: «Giusto concentrare in un’unica sezione i docenti più coinvolgenti?». Il dibattito a scuola era già aperto, assicura la preside, Milena Mammani.
«Sono stata la prima a chiedermi se mettiamo i più bravi in alcune classi», dice. «Non è così. Ma alcune regole adesso le rivediamo. Non ci devono essere differenze fra le sezioni e ci arriveremo anche se sarà un percorso lento». Per cominciare: «Da quest’anno i genitori dei nuovi iscritti non potranno più chiedere la sezione, è prassi consolidata in tanti licei storici, noi la abbandoniamo». E anche sui voti annuncia un intervento: «Deve esserci più omogeneità fra le sezioni. Visto che le prove comuni per materia sono uno strumento efficace, da settembre saranno riorganizzate, ci sarà un protocollo unico, stesse griglie di valutazione».
Regole da rivedere e correzioni confermate. Come quella che la preside definisce una «rivoluzione» sul voto: «Non è più come in passato il diktat di un professore ma una proposta che agli scrutini va approvata dai colleghi», dice. E come le indicazioni per la formazione delle classi che ora arrivano dal Consiglio d’istituto: «L’equilibrio fra sezioni è garantito con criteri condivisi: proporzione fra maschi e femmine, voti delle medie, distribuzione La vicenda
● Nel 2017 gli studenti della 5B del liceo classico Manzoni di Milano avevano ottenuto sette 100 alla maturità, quest’anno sei
● I genitori delle altre sezioni chiedono più equilibrio tra le classi degli alunni con disturbi dell’apprendimento e dei bocciati». «Niente classi modello», ripete la dirigente del Manzoni. E sull’assegnazione dei docenti dice: «Tocca a noi presidi. Rivedo la composizione delle cattedre ogni anno perché il gruppo degli adulti è determinante». E per l’esame di Stato il liceo (che quest’anno ha collezionato tredici 100 con otto lodi) ha un «Piano di miglioramento»: «Ridurremo il numero di diplomati con voto fra 71 e 80, con progetti personalizzati già dal terzo anno».
La preside
«Non è vero che mettiamo insieme i più bravi. Ma cambieremo alcune regole»