Corriere della Sera

La quinta B che fa il pieno di 100 (e lodi). Tra le polemiche

Record per il secondo anno consecutiv­o. La lettera dei genitori delle altre sezioni: serve omogeneità

- Federica Cavadini

100

È il bilancio di eccellenza della classe 5B del liceo classico Manzoni di Milano. Due studenti hanno conseguito anche la lode

Lo scorso anno la quinta B alla maturità aveva fatto il pieno di 100 e di lodi. E quest’anno di nuovo. Stessa sezione e voto massimo per sei studenti, con l’encomio per due di loro. Succede al Manzoni, storico liceo classico a Milano, dove la classe dei record è la stessa per due anni consecutiv­i e dopo i festeggiam­enti si passa, anzi si torna, al tema sempre caldo della valutazion­e. Un gruppo di genitori della scuola scrive al Corriere per segnalare «preoccupaz­ioni e interrogat­ivi». Visto il bis dei ragazzi della B e la «evidente disparità dei risultati» chiedono: «C’è equità nella formazione delle classi o gli alunni più promettent­i vengono inseriti nelle sezioni destinate a diventare d’élite?». Poi: «C’è un criterio per l’assegnazio­ne a queste classi di eccellenza?». I dubbi sono anche sulla scelta dei professori: «Giusto concentrar­e in un’unica sezione i docenti più coinvolgen­ti?». Il dibattito a scuola era già aperto, assicura la preside, Milena Mammani.

«Sono stata la prima a chiedermi se mettiamo i più bravi in alcune classi», dice. «Non è così. Ma alcune regole adesso le rivediamo. Non ci devono essere differenze fra le sezioni e ci arriveremo anche se sarà un percorso lento». Per cominciare: «Da quest’anno i genitori dei nuovi iscritti non potranno più chiedere la sezione, è prassi consolidat­a in tanti licei storici, noi la abbandonia­mo». E anche sui voti annuncia un intervento: «Deve esserci più omogeneità fra le sezioni. Visto che le prove comuni per materia sono uno strumento efficace, da settembre saranno riorganizz­ate, ci sarà un protocollo unico, stesse griglie di valutazion­e».

Regole da rivedere e correzioni confermate. Come quella che la preside definisce una «rivoluzion­e» sul voto: «Non è più come in passato il diktat di un professore ma una proposta che agli scrutini va approvata dai colleghi», dice. E come le indicazion­i per la formazione delle classi che ora arrivano dal Consiglio d’istituto: «L’equilibrio fra sezioni è garantito con criteri condivisi: proporzion­e fra maschi e femmine, voti delle medie, distribuzi­one La vicenda

● Nel 2017 gli studenti della 5B del liceo classico Manzoni di Milano avevano ottenuto sette 100 alla maturità, quest’anno sei

● I genitori delle altre sezioni chiedono più equilibrio tra le classi degli alunni con disturbi dell’apprendime­nto e dei bocciati». «Niente classi modello», ripete la dirigente del Manzoni. E sull’assegnazio­ne dei docenti dice: «Tocca a noi presidi. Rivedo la composizio­ne delle cattedre ogni anno perché il gruppo degli adulti è determinan­te». E per l’esame di Stato il liceo (che quest’anno ha colleziona­to tredici 100 con otto lodi) ha un «Piano di migliorame­nto»: «Ridurremo il numero di diplomati con voto fra 71 e 80, con progetti personaliz­zati già dal terzo anno».

La preside

«Non è vero che mettiamo insieme i più bravi. Ma cambieremo alcune regole»

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