Enerbrain, la startup che taglia gli sprechi di energia nei palazzi
È un dato che spesso viene sottovalutato, ma il 40% dei consumi energetici — e di conseguenza delle emissioni nocive per l’ambiente — viene prodotto dalla climatizzazione degli edifici. Tanto quanto la mobilità.
Le tecnologie per migliorare la sostenibilità dei nuovi edifici sono mature, semmai il tema vero è come intervenire sul già costruito e urbanisticamente obsoleto. Nel 2015 sono partiti da questo ragionamento — e cioè come rendere intelligente qualcosa che non lo è finora mai stato — i quattro trentenni torinesi che hanno dato vita a Enerbrain, start up che promette di tagliare consumi e bolletta del 30% grazie a un sistema di sensori assolutamente non invasivo.
Incubata dal Politecnico di Torino, oggi l’azienda sfiora i 5 milioni di fatturato, ma soprattutto sembra aver mantenuto la promessa: il sistema di monitoraggio — coperto da brevetto — è stato installato con risultati concreti al Lingotto, all’aeroporto Caselle e al Teatro Carignano di Torino, in una serie di supermercati del Piemonte, nello stabilimento di Rivalta che Fca sta trasformando in un centro logistico e ora sta per essere esportato in Giappone e in Brasile, dove la piemontese Planet Idea sta iniziando i lavori per la costruzione da zero di un’intera smart city.
«Abbiamo studiato il funzionamento della caldaia di casa – spiega il ceo Giuseppe Giordano, architetto trentacinquenne con esperienza in Uk e in Usa — e abbiamo capito come tradizionalmente i sistemi di climatizzazione inseguono gli obiettivi del termostato con una latenza che genera sprechi e mancanza di confort. Grazie all’intelligenza artificiale, a un attuatore e a un sensore in grado di misurare temperatura, pressione, co2, e composti organici nell’aria, costruiamo modelli predittivi flessibili che permettono una gestione ottimale degli impianti».l’esempio più evocativo è quello del teatro Carignano: «Un luogo che si riempie e si svuota velocemente — prosegue — e che quindi ha bisogno, pure essendo un edificio del Seicento, di un sistema modulabile per garantire qualità dell’aria e confort. Dopo il nostro intervento il direttore ci ha confidato che in sala sono diminuiti perfino i colpi di tosse».