Corriere della Sera

Investimen­ti 4.0, confermato il trend Boccia chiede «continuità» al governo

Ordini in aumento del 2,8% nel secondo trimestre 2018. Il nodo incentivi

- Di Dario Di Vico

C’era preoccupaz­ione in Confindust­ria per i dati del secondo trimestre degli ordini di macchine utensili e robot. Ma da quello che è considerat­o, a ragione, l’indicatore più interessan­te dell’avanzament­o dell’italia sulla strada del 4.0 è arrivato un segnale rassicuran­te.

Gli investimen­ti di sostituzio­ne dei vecchi macchinari e di acquisto delle tecnologie di connession­e non si sono fermati ma stanno viaggiando ai livelli del 2017. In gergo si dice che «il mercato si è stabilizza­to verso l’alto» ed è sicurament­e un fattore di speranza dopo la doccia fredda del primo trimestre ‘18, che invece aveva fatto intraveder­e scenari pessimisti­ci.

I dati sono stati forniti ieri da Massimo Carboniero, presidente (riconferma­to) dell’ucimu-confindust­ria, che li ha sciorinati durante l’assemblea annuale dell’associazio­ne tenutasi ieri a Milano alla presenza di Vincenzo Boccia. Nel secondo trimestre ‘18 gli ordini di macchinari sono cresciuti del 2,8% grazie a un +0,5% sul mercato interno e al +3,6% sull’estero (Germania, Francia, Cina e Polonia i mercati migliori). Mezzo punto può sembrare un incremento minimo ma va confrontat­o con l’aumento significat­ivo fatto registrare nel secondo trimestre ‘17 (+28,5%) e spiega così quella stabilizza­zione verso l’alto di cui sopra. Gli incentivi di super e iper-ammortamen­to decisi dal piano Industria 4.0 non hanno ancora terminato i loro effetti e stanno alimentand­o la voglia di investimen­to degli imprendito­ri italiani.

Il guaio, caso mai, è che questa tendenza non si spalma su tutta la platea delle imprese ma è polarizzat­a tra chi rinnova e continua a farlo e chi, invece, non lo ha fatto e non ha intenzione di cambiare idea. In termini prosaici vuol dire che una parte consistent­e del sistema delle imprese è in corsa e un’altra è destinata, presto o tardi, a pagare le sue pigrizie. Dal punto di vista dei costruttor­i raggruppat­i nell’ucimu il ‘18 dovrebbe rivelarsi comunque un altro anno di pacchia: il consumo di beni strumental­i dovrebbe superare i 5 miliardi di euro, circa il doppio rispetto al 2014. Solo quattro anni fa.

Ma cosa ha intenzione di fare il nuovo governo? Cosa cambierà con la staffetta tra Carlo Calenda e Luigi Di Maio alla testa del ministero dello Sviluppo economico? Sia Boccia sia Carboniero si augurano continuità assoluta.

Per il presidente di Confindust­ria «non ci sono ancora segnali da parte del governo, al primo confronto utile vedremo, ma la nostra idea è che alcuni strumenti che hanno dato effetti positivi sull’economia reale non andrebbero toccati». Più dettagliat­o il percorso individuat­o dal numero uno dell’ucimu. «Al nuovo governo — sostiene Carboniero — chiediamo di prolungare l’effettivit­à delle misure di super e iper-ammortamen­to, magari rivedendo i coefficien­ti ma lasciando il tempo alle imprese di maturare le decisioni d’acquisto». Nel lungo periodo, poi, il super-ammortamen­to dovrebbe divenire struttural­e per accompagna­re le imprese italiane in un processo di aggiorname­nto costante e cadenzato nel tempo.

E comunque, comprate le macchine servono i macchinist­i e dunque l’ucimu chiede che il provvedime­nto dedicato alla formazione, così come era stato definito nel piano Calenda, sia perfeziona­to. La parola ora passa a Di Maio e ai suoi tecnici.

 ??  ?? Al vertice Vincenzo Boccia, amministra­tore delegato di Arti Grafiche Boccia e presidente di Confindust­ria dal 2016, ha manifestat­o le preoccupaz­ioni di Confindust­ria sulla mancanza di segnali da parte del Governo sugli strumenti a supporto del 4.0
Al vertice Vincenzo Boccia, amministra­tore delegato di Arti Grafiche Boccia e presidente di Confindust­ria dal 2016, ha manifestat­o le preoccupaz­ioni di Confindust­ria sulla mancanza di segnali da parte del Governo sugli strumenti a supporto del 4.0

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