Corriere della Sera

Una rimonta replicata

- P. tom.

MOSCA Vent’anni dopo, come i Moschettie­ri di Dumas, Francia e Croazia si ritrovano per un appuntamen­to storico. E prima della finale di domenica, provano a battere i paragoni col passato e con quella partita rimasta nella memoria: la rimonta francese contro i croati non veniva replicata in una semifinale proprio da vent’anni. E a riuscirci, mercoledì contro l’inghilterr­a è stata la squadra del c.t. Dalic. Quella Francia con Blanc, Desailly, Zidane, Deschamps e Djorkaeff aveva più esperienza e carisma di quella di oggi, anche se con l’italia era passata solo ai rigori e aveva faticato col Paraguay. Quella Croazia, con Bilic, Boban e Suker (Prosinecki entrò solo all’89), era meno completa di questa di Rakitic e Modric, ma aveva l’entusiasmo della prima volta e aveva appena umiliato la Germania. I padri della patria croata, che alla fine arrivarono terzi, oggi sono dietro la scrivania, il filo conduttore della Francia campione è Didier Deschamps, capitano ieri e c.t. oggi: su youtube c’è il video dell’intervallo negli spogliatoi di quella semifinale allo Stade de France. Il c.t. Jacquet, discusso come DD oggi, cerca di scuotere i giocatori. Poi prende la parola lo juventino e parla già da allenatore in campo. Ci vuole però il gol di Suker per svegliare davvero i Bleus, che rimontano con Thuram: lui che non segnava mai, fa una doppietta irripetibi­le. E in Francia, con tre gol realizzati dalla difesa tra ottavi e semifinale, le analogie si sprecano. Come quella dei centravant­i che non segnano mai (Guivarc’h ieri e Giroud oggi). Senza dimenticar­e i due baby fenomeni, Henry e Mbappé, anche se Titì era una riserva rampante, mente Kily è già un uomo chiave. Perché questa Francia sembra giocare già nel futuro. La Croazia però, a forza di stare in campo più di tutti, ha più che mai le radici nel presente.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy