Corriere della Sera

Due generazion­id’oro

Il presidente Suker cerca la rivincita «Siamo guerrieri con tanta qualità»

- Paolo Tomaselli

Sappiamo giocare a calcio ma non basta, altrimenti saremmo anche noi in spiaggia a berci un drink 

Non abbiamo uno stadio nazionale ed è una vergogna. Mandzukic ha gli attributi di un toro

MOSCA Dopo gli ottavi di finale l’aveva detto: «La Francia è la grande favorita. Mi ha impression­ato».

E adesso, Davor Suker, capocannon­iere al Mondiale del 1998 e presidente della Federcalci­o croata, i francesi sono favoriti anche contro la sua squadra?

«Ripeto quello che ho detto prima di Danimarca, Russia e Inghilterr­a: siamo 50 e 50. E ce la giochiamo fino alla morte».

Aveva detto anche che gli inglesi erano stati fortunati ad arrivare in semifinale...

«Sì e abbiamo giocato meglio di loro, meritando la finale. Abbiamo vinto tre partite giocando sempre 120’, dopo essere arrivati primi nel girone più difficile contro Argentina, Islanda e Nigeria. Sinceramen­te è una cosa incredibil­e: pensavamo che l’impresa del terzo posto nel 1998 non si sarebbe mai ripetuta. E invece siamo già andati oltre».

C’è anche da vendicare la semifinale di 20 anni fa, in cui lei segnò il gol del vantaggio?

«Avremo una motivazion­e in più, ma questa è una storia completame­nte diversa».

Come si è sentito dopo la vittoria sugli inglesi?

«Contento, stanco, emozionato, morto, vivo. Non ci sono parole per dire come sto veramente. E mi mancano anche per descrivere quello che sta facendo questa squadra: sono un presidente felice. Sappiamo cosa significa una Coppa del Mondo anche per tutto il nostro Paese e quanto sia difficile arrivare in finale. Adesso dobbiamo fare di tutto per vincerla».

Perché la Croazia è arrivata dove hanno fallito altre grandi squadre?

«È vero, tante favorite sono finite in spiaggia presto, a bersi un drink. E se Dio non avesse voluto il contrario, saremmo anche noi su quella stessa spiaggia. Ma stiamo bene e sappiamo giocare a calcio. Credo sia riconosciu­to da tutti che siamo una squadra di qualità. Anche se questo non basta».

Cosa altro serve?

«La Croazia è piccola, ma bisogna rispettarl­a: possiamo battere chiunque, come abbiamo dimostrato, perché in campo non vanno le Ferrari o i Rolex, ma 11 guerrieri. E noi abbiamo dimostrato di lottare sempre. Guardate quello che sta facendo Modric, anche nei tempi supplement­ari si butta su ogni palla».

È da Pallone d’oro?

«Se avessi un voto, gliene darei tre!».

Il rischio di essere troppo dipendenti da lui è superato?

«Sì, ma Luka è il nostro leader e avere un campione del genere è fondamenta­le. Come nel 1998 avevamo Boban, grande giocatore e grande persona, adesso abbiamo Modric: per arrivare fino in fondo servono questi campioni, al top della forma».

C’è il rischio che la Croazia sia più stanca della Francia?

«Se non fossimo preparati bene saremmo già a casa. Sono fiducioso».

Prima di sfidare l’inghilterr­a aveva sorriso per lo slogan «Football is coming home». Lo trovava arrogante?

«No, mi piace molto il calcio inglese. Ma lì si giocano troppe partite. E non si può pretendere di arrivare in buone condizioni a giugno».

Il calcio croato come sta?

«Non abbiamo uno stadio nazionale ed è una vergogna. Negli ultimi 20 anni non abbiamo costruito nessun impianto e abbiamo dovuto anche giocare a porte chiuse dopo la svastica sul campo di Spalato contro l’italia. Tutto questo non ci ha fatto bene. Ma la squadra è stata più forte di tutto».

Mandzukic è l’altro grande leader?

«Lui ha gli attributi di un toro dell’andalusia! È importanti­ssimo per noi, come lo è per la Juve: è un guerriero».

Si troverà bene con Ronaldo?

«Sì, perché Mario è un grande compagno, che dà carattere alla squadra».

L’ha sorpresa lo sbarco di CR7 a Torino?

«Cristiano ha vinto tutto negli ultimi tre anni, voleva un’altra grande sfida. E Agnelli ha fatto centro: uno dei migliori al mondo adesso gioca nella Juve».

 ?? (Ap) ?? Finalista/1 La Croazia che ha eliminato in semifinale l’inghilterr­a. Da sinistra, dietro: Lovren, Strinic, Mandzukic, Rebic, Subasic, Perisic; davanti: Brozovic, Vida, Rakitic, Vrsaljko, Modric
(Ap) Finalista/1 La Croazia che ha eliminato in semifinale l’inghilterr­a. Da sinistra, dietro: Lovren, Strinic, Mandzukic, Rebic, Subasic, Perisic; davanti: Brozovic, Vida, Rakitic, Vrsaljko, Modric
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