Porta Jorginho e vuole Higuain
Anche Rugani piace al Chelsea, ma l’addio del Pipita sarà complicato Scaroni verso la presidenza Idea Leonardo
Conte, Sarri, Jorginho, Higuain. Quattro facce, tre squadre, una sola storia.
Fari e telecamere per un giorno si spostano da Torino a Londra sponda Chelsea. Dopo settimane di stallo e telefonate febbrili fra la sede dei blues e i legali di Aurelio De Laurentiis, finalmente ogni tessera del puzzle trova il suo incastro. Roman Abramovich esonera Antonio Conte dopo l’allenamento del mattino. Maurizio Sarri oggi firmerà il contratto triennale da 5,5 milioni di euro più bonus con il club inglese che investe complessivamente 67 milioni per liberare l’ex tecnico dei partenopei e strappare al Napoli Jorginho, che in passato si era promesso al Manchester City.
Non solo. Nelle prossime ore i Blues potranno proseguire la campagna di rafforzamento andando a caccia di Higuain, imbufalito con la Juve dopo l’acquisto di Cristiano Ronaldo, e di Rugani.
Una girandola di trasferimenti da centinaia di milioni. Dieci ad esempio dovranno essere versati dal Chelsea all’ex c.t. che si è presentato a Cobham per il pre-raduno lo Trofeo Antonio Conte solleva la Fa Cup, l’ultimo trofeo conquistato alla guida del Chelsea. Ieri il tecnico italiano ha chiuso il rapporto con i Blues di Roman Abramovich (Reuters) scorso sabato pur sapendo di essere inviso alla proprietà e di avere il destino segnato. Saluta il Big Ben con in tasca uno scudetto e una Fa Cup.
Da oggi però Sarri, sigaretta fra le labbra, potrà cantare «Smoke gets in your eyes»: lo accompagnerà nell’avventura come vice Giovanni Martusciello e Gianfranco Zola come direttore tecnico. Nella faticosa trattativa per liberarsi dal Napoli, ADL ha provato a imporre — senza riuscirci — al suo ex allenatore di portare con sé anche tre membri dello staff del Napoli con cui in passato aveva avuto dissapori. Decisivo per il buon esito è stato l’inserimento di Jorginho, nelle scorse settimane così vicino al City che mancava solo la firma del presidente del Napoli per il transfer. Firma che ADL negò, avviando la negoziazione con il Chelsea. Non arriveranno altri giocatori da Castelvolturno, nemmeno Hysaj, nell’ambito di un patto di non belligeranza fra due club.
In compenso la Juventus non sarà sorda davanti alle richieste inglesi per Higuain e Rugani. Se per il difensore, valutato dai bianconeri 40 milioni, non sono previsti intoppi nella trattativa, non sarà semplice e indolore il trasferimento del Pipita che i bianconeri venderebbero per 60. Consapevole di essere il gioiello da sacrificare per l’operazione CR7, Higuain sarà inflessibile: non solo chiederà agli inglesi lo stesso ingaggio attuale (7,5 milioni) per quattro anni ma dall’attuale club pretenderà una buonuscita. Braccio di ferro in arrivo.
Sarri lascia l’italia con l’amarezza di chi ha subito l’ultima stilettata dal presidente («ha totalizzato 91 punti ma ci ha fatto perdere 15 milioni uscendo dall’europa») ricordando agli amici che valorizzando Higuain e Jorginho ha consentito al Napoli di incassare 150 milioni. Ma ora l’unico pensiero è la prima gara ufficiale, la sfida con il Manchester City in cartellone il 5 agosto prossimo nella finale di Community Shields. Sull’altra panchina c’è un certo Guardiola e sarebbe meglio far bella figura. ● Giovanni Martusciello, 46 anni, sarà il vice di Sarri al Chelsea. Con l’ex tecnico del Napoli ha già lavorato a Empoli MILANO L’era targata Elliott inizierà ufficialmente sabato 21, quando si riunirà l’assemblea dei soci che rinnoverà il consiglio di amministrazione (che si vedrà subito dopo) e verrà nominato il nuovo presidente del Milan, il n. 27 della storia rossonera: al momento, risultano confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi e il nome più gettonato è quello di Paolo Scaroni, ex n. 1 di Eni ed Enel, vicepresidente di Rothschild — la banca d’affari advisor di Yonghong Li nella scalata al Milan —, già membro del cda rossonero e vicino al fondo Elliott. Ieri c’è stata l’indispensabile premessa del nuovo corso: il cda ha visto l’assenza del sempre più misterioso Li, sparito dopo 15 mesi di presidenza, e degli altri tre membri cinesi, in genere collegati in video conferenza. Così, come spiega l’avvocato Roberto Cappelli, «non si è formato il quorum e la riunione non era validamente costituita. A quel punto, l’assemblea è stata convocata dal presidente del collegio sindacale. Si terrà il 21, come oggetto avrà il rinnovo del cda». In sostituzione dei quattro cinesi, potrebbero entrare i manager di Elliott Giorgio Furlani e Franck Tuil, e altri nomi che circolano sono quelli di Rocco Sabelli, ex ad di Alitalia, e Massimo Ferrari, general manager del gruppo Salini. Per questa fase, l’attuale management è confermato, e l’ad Marco Fassone incontrerà la prossima settimana Paul Singer, il fondatore e ad di Elliott. Non è però detto che non ci saranno altri cambiamenti: nelle ultime ore ha preso forza l’ipotesi Leonardo, che potrebbe rispondere ai requisiti di manager dal profilo internazionale che andava cercando Elliott per rafforzare l’area tecnica. Il brasiliano potrebbe per ora aggiungersi in organico. Ridimensionato, invece, il ruolo che in futuro potrebbe svolgere Riccardo Silva: il manager milanese, proprietario del Miami F.C., ha ottimi rapporti con la famiglia Singer, nei mesi scorsi c’è stato un pour parler, ma il suo coinvolgimento eventuale non andrebbe oltre una quota minima (qualcosa di più di un piccolo azionista: attorno all’1%), senza alcun ruolo operativo. In ogni caso, il Milan si avvia ad affrontare l’ennesima svolta, tra i dubbi lasciati dall’era cinese. L’altra data spartiacque sarà il 19, quando il Milan saprà se sarà riammesso alle coppe: al mattino si terrà l’udienza al Tas, alla quale potrebbe partecipare Tuil, come rappresentante di Elliott, al pomeriggio il dispositivo della sentenza (senza motivazioni). La memoria difensiva del Milan è stata inviata, con gli aggiornamenti dovuti al cambio di proprietà. Sarà interessante scoprire se Elliott si impegnerà a tenere il club per un lungo periodo. Intanto, in queste strane circostanze, prosegue anche il mercato: ieri il ds Mirabelli ha incontrato l’ad del Sassuolo Carnevali per parlare di Locatelli. Ci sono ancora dettagli da limare, ma l’idea è una cessione per 12 milioni, con il Milan che vorrebbe un diritto di riacquisto.