Corriere della Sera

Di Maio e il decreto «Testo modificato» Lite tra ministeri

Il caso degli «80 mila posti di lavoro persi»

- Di Giuseppe Alberto Falci

«Nella relazione c’è scritto che questo decreto farà perdere 80 mila posti di lavoro in un anno. Ci tengo a dirvi che quel numero è apparso la notte prima che il decreto legge venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dal governo». Evoca il complotto il ministro Luigi Di Maio da parte di una «manina» che si anniderebb­e negli uffici del ministero dell’economia e della Ragioneria generale. Ma fonti di via XX Settembre fanno filtrare che il dato degli 8 mila posti di lavoro a rischio era già contenuto nella relazione tecnica arrivata al dicastero. I Cinque Stelle puntano il dito contro uomini vicini alla squadra dell’ex ministro Padoan.

Evoca il complotto Luigi Di Maio da parte di una «manina» che si anniderebb­e negli uffici del ministero dell’economia e della Ragioneria generale. E lo fa servendosi della relazione tecnica al decreto dignità dalle cui tabelle emerge una perdita di posti lavoro pari a 8.000 all’anno per dieci anni, fino al 2028. Ecco, per Di Maio è tutto falso: «Mi faccio proprio una risata — interviene in video su Facebook — perché 80 mila posti in meno è un numero che non sta da nessuna parte». Il vice premier respinge ogni critica — «ho contro lobby di tutti i tipi» — e disconosce il numero presente nella relazione allegata al decreto dignità: «Nella relazione c’è scritto che questo dl farà perdere 8 mila posti di lavoro in un anno. Ci tengo a dirvi che quel numero è apparso la notte prima che il decreto legge venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dal governo».

A questo punto il ministero

A Matera

Il vicepremie­r dei 5 Stelle, e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, 32 anni, ieri nella città lucana per lanciare la sperimenta­zione della rete di telecomuni­cazioni a 5G

dell’economia smentisce la versione di Di Maio. Fonti di via XX settembre fanno filtrare che il dato degli 8 mila posti di lavoro a rischio era già contenuto nella relazione tecnica arrivata al dicastero.

Ma c’è di più. I Cinque Stelle sono infuriati e riferiscon­o all’ansa che ci sono «responsabi­lità da parte di uomini vicini alla squadra dell’ex ministro Padoan». E si fa strada l’idea di uno spoil system «per togliere dai posti chiave chi mira a ledere l’operato di governo e M5S». Accuse pesantissi­me che costringon­o questa volta Padoan a replicare duramente: «Non ho sentito quanto affermano dal M5S, ma se insinuano che qualcuno della mia ex squadra si sia comportato scorrettam­ente, magari perché sobillato, lo respingo sdegnosame­nte. Sarebbero accuse di gravità incredibil­e».

Il botta e risposta non si placa. Nel pomeriggio Di Maio, nel corso di un comizio a Matera, è un fiume in piena. Prima controrepl­ica all’ex ministro dell’economia dei governi Renzi e Gentiloni: «Padoan mi sembra che abbia la coda di paglia, non l’ho mai nominato». Poi il vicepremie­r — incassato l’appoggio di Matteo Salvini («Se ci sono state incursioni notturne sulle relazioni non lo so, non faccio l’investigat­ore, ma il decreto Dignità è un’ottima iniziativa a cui si potrà apportare qualche miglioria senza stravolger­e il senso del testo») — definisce l’episodio «un colpo basso», annuncia entro 10 giorni «nuove regole per candidarsi con il Movimento cinque stelle», e infine interviene su uno dei cavalli di battaglia: «Perché venirmi a dire che non posso abolire la pubblicità sul gioco d’azzardo? Perché c’è qualche squadra di calcio che perde i soldi per pagare Cristiano Ronaldo 400 milioni di euro? Abbiate pazienza, non me ne frega».

Sullo sfondo le opposizion­i rumoreggia­no. Il segretario del Pd Maurizio Martina ironizza: «Il ministro dello Sviluppo economico contro il ministro del Lavoro per gli oltre 80 mila posti in dieci anni che si perderanno con il decreto dignità. Altro che complotto #dimaiocont­rodimaio». Gli fa eco Calenda: «La relazione economica a sua insaputa». Da Forza Italia attacca Maria Stella Gelmini: «Il Mef sbugiarda tutti. Governo Zelig».

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