Corriere della Sera

Berlusconi: esecutivo incapace, sul lavoro daremo battaglia

Il leader FI: il centrodest­ra non è in dubbio, ma serve lealtà. Tajani: Silvio candidato segnale per il Sud

- Paola Di Caro

ROMA Parla a nuora perché suocera intenda. O meglio, attacca. Perché Silvio Berlusconi — che interviene telefonica­mente agli stati generali di FI dell’abruzzo — nel mirino ha sempre il M5S, ma lancia avvertimen­ti anche all’alleato, Matteo Salvini. Lo spunto per la nuova offensiva è sempre il decreto Dignità, contro il quale FI darà «dura battaglia», perché è «disastroso»: «Con questo provvedime­nto i Cinque Stelle confermano non solo di essere del tutto inadatti e incapaci di governare, ma anche di essere prigionier­i delle vecchie ideologie della sinistra, che anche la sinistra ha ormai abbandonat­o»; quindi «di tutto l’italia avrebbe bisogno meno che di politiche veterocomu­niste, pauperiste, giustizial­iste, illiberali, che già stanno dando effetti preoccupan­ti», dice.

Se la critica è così profonda, è chiaro che chiamati in causa sono anche gli alleati del M5S, la Lega insomma, che già secondo il vice presidente di FI Antonio Tajani sta facendo troppo poco per contrastar­e l’azione di Di Maio e dei suoi e imporre invece quella del centrodest­ra. E Berlusconi torna sul punto: «Io credo che l’eccezional­ità della situazione politica nazionale non debba compromett­ere la coesione dei programmi e dei contenuti della nostra coalizione», è l’avvertimen­to. E poi, in maniera molto chiara: «Sta piuttosto a chi ha voluto dare vita al governo Conte riuscire a far valere quelle stesse idee e quegli stessi contenuti nell’azione di governo nazionale». Un’azione che «appare ancora confusa e contraddit­toria, caratteriz­zata da provvedime­nti disastrosi per le aziende».

Ma Berlusconi, che secondo Tajani dovrebbe candidarsi alle prossime Europee «come nostro capolista al Sud» proprio per dare un messaggio di grande attenzione al Meridione, non vuole però certo tagliare i ponti con la Lega: «La coalizione non è in dubbio se c’è unità e lealtà, ed esaurita la spinta emotiva e il voto di protesta il centrodest­ra tornerà a vincere», Però il leader azzurro lancia messaggi anche sulla linea da tenere in Europa, che non mira a sposare la linea dei populisti: «La nomina di Tajani ha un significat­o molto chiaro. Vogliamo restare parte integrante dell’europa, parte integrante del Ppe, della famiglia, della democrazia e della libertà in Europa».

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