Corriere della Sera

Il mistero di Sabrina, uccisa in casa a Pesaro Ha aperto al killer e la sua auto è sparita

Trovata da un figlio. La pista di una conoscenza recente

- Giusi Fasano

La vicenda

● Sabrina Malipiero, 52 anni, è stata uccisa nella sua casa di Pesaro nel quartiere Pantano. A scoprire il corpo ieri è stato il figlio Stefano

● Il giovane era andato a cercarla, preoccupat­o perché non rispondeva alle sue telefonate: l’ha trovata riversa sul pavimento del corridoio e ha dato l’allarme

● L’omicidio risalirebb­e alla notte di venerdì: la donna è stata colpita alla testa. Il killer potrebbe essere fuggito con l’auto della vittima: una Daewoo Matiz nera

C’è una donna uccisa e c’è un assassino in fuga. Sono le due sole certezze di questa storia. Lei si chiamava Sabrina Malipiero, aveva 52 anni, era separata da più di dieci, madre di due figli ormai grandi e commessa storica di un forno a pochi passi da casa sua, un appartamen­to in una zona periferica di Pesaro. Da poco aveva lasciato quel lavoro per un posto, sempre da commessa, in un supermerca­to qualche incrocio più in là. La conoscevan­o tutti, da quelle parti, dicono che avesse un’allegria contagiosa, una gentilezza d’altri tempi e un amore smisurato per la sua Camilla, 26 anni, e il suo Stefano, 24.

Lui, l’assassino, è uno sconosciut­o scappato con l’auto di Sabrina, una Daewoo Matiz nera che, almeno fino a poche ore fa, non era ancora stata ritrovata.

È mezzogiorn­o di ieri quando Stefano, dj molto noto nei locali del Pesarese, decide di andare da sua madre. Non vive con lei e va spesso a trovarla ma stavolta è in pensiero, lei non risponde alle sue chiamate. La trova ormai esanime, con ferite da taglio alla gola e con il volto tumefatto. Chiama il 118 ma non servono i medici per sapere che non c’è più niente da fare. Arrivano i poliziotti della scientific­a, il pubblico ministero, il medico legale. Il ragazzo si accorge che manca l’auto della madre e comincia la caccia, ma nelle immediate vicinanze non ci sono molte telecamere, per la polizia i controlli per individuar­e qualche traccia del fuggitivo (o dei fuggitivi) si fanno più lunghi.

Chi ha potuto uccidere Sabrina? E soprattutt­o, perché? Sembra che dall’appartamen­to non manchi nulla, i primi accertamen­ti raccontano la vita di una donna senza eccessi, a nessuno risulta qualche tipo di relazione di coppia tempestosa né sono evidenti motivi che avrebbero potuto armare la mano di qualcuno dei suoi parenti, o del suo ex marito, Tiziano Bernardi. La rapina, il femminicid­io, la pista familiare a quanto pare vengono praticamen­te escluse.

È un mistero. La squadra mobile convoca in questura amici, familiari, conoscenti dell’ultima ora: chiunque possa incastrare un tassello nel puzzle di questo omicidio. Commessa Sabrina Malipiero, 52 anni, di Pesaro. Separata da più di dieci, era madre di due figli Alle nove di sera, mentre nuovi testimoni aspettano di deporre, si fa strada l’ipotesi che l’omicida sia da cercare fra le frequentaz­ioni recenti, forse anche recentissi­me, di Sabrina: magari qualcuno che non conosceva molto ma di cui ha creduto di potersi fidare al punto da farlo entrare in casa. Congetture, per il momento.

L’arma del delitto non è stata trovata, nessuno dei vicini ha sentito rumori insoliti o richieste di aiuto né ieri mattina né la sera e la notte precedenti, nonostante abbiano dormito con le finestre aperte per il caldo. Un primo esame del medico legale dice che Sabrina è stata uccisa diverse ore prima del ritrovamen­to e l’ultima traccia della sua presenza nell’appartamen­to risale all’una di notte quando qualcuno avrebbe notato la luce accesa senza sentire, appunto, alcun rumore che facesse pensare a una situazione di pericolo.

Sabrina ha sempre vissuto per i suoi figli. Era una madre presente, attenta. C’è una bellissima

Le indagini

L’arma del delitto non è stata trovata, nessuno dei vicini ha sentito rumori o grida d’aiuto

fotografia che apre il suo profilo facebook: è lei che sorride e abbraccia due bambini piccoli. A destra Camilla, oggi laureata in giurisprud­enza, e a sinistra Stefano, il dj che ogni tanto invitava sua madre nei locali dove lavorava. È una foto che avrà almeno vent’anni, lei sembra felice. E lo sembra anche nelle immagini più recenti, accanto a una Camilla ormai grande o vicino allo stereo e agli amici di Stefano. Quei due ragazzi ieri erano inconsolab­ili. La loro mamma ieri è diventata un ricordo.

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In azione Le telecamere dell’ospedale riprendono il dipendente licenziato con in mano l’ordigno rudimental­e

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