«Stop ai bambini dimenticati in auto» Sensori obbligatori al costo di 100 euro
Il piano del governo: acquisti a Iva agevolata
Un parcheggio, il sole a picco sull’auto, un’imperdonabile distrazione nella testa di un genitore. Mix micidiale di fattori che può portare a dimenticare un bambino legato al seggiolino all’interno di una vettura. Sono tanti i casi di cronaca: negli Stati Uniti viene stimato che ogni dieci giorni un bambino perda la vita, proprio perché dimenticato in auto sotto il sole. In Italia l’ultima volta è capitato nel maggio scorso a un padre in provincia di Pisa. L’obiettivo è scongiurare che si ripeta. La soluzione risiede in una modifica del codice della strada all’articolo che disciplina l’utilizzo delle cinture di sicurezza e i sistemi di ritenuta per i bambini.
A dirlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che anticipa la norma per rendere obbligatorio l’utilizzo di sensori che rilevino la presenza di bambini all’interno dell’auto, segnalando le eventuali «distrazioni». Il funzionamento è semplice e in commercio esistono già vari dispositivi. Alcuni seggiolini auto dispongono di sensori integrati, oppure si tratta di installare sui vecchi seggiolini un dispositivo che segnali la presenza di un bimbo a bordo. Un sistema digitale consente ai sensori di collegarsi e dialogare con uno smartphone, così come con i sistemi di assistenza alla guida delle vetture più recenti oppure con un semplice braccialetto da indossare al polso. In caso di dimenticanza, se il mila i seggiolini auto per bambini venduti ogni anno in Italia il bonus previsto per l’acquisto di sensori per la sicurezza fiscale video, gallery, aggiornamenti e commenti sulle notizie del giorno guidatore si allontana dall’auto e lascia il bambino all’interno il sistema fa scattare un allarme acustico che segnala la distrazione. «Sono un papà che, come tanti, vive tempi complicati e stressanti che possono portare a distrazioni. La vita dei nostri figli — osserva Toninelli — vale il costo di 100 euro ad iva agevolata». Il tema economico, del resto, ha un suo peso considerato che si renderebbe obbligatorio l’utilizzo di nuovi seggiolini dotati di sensori o l’installazione di sensori sui vecchi seggiolini.
Al ministero dei Trasporti hanno cominciato a fare qualche calcolo, partendo dal costo dei dispositivi che varia appunto da circa 70 a 100 euro. Il tema è individuare le coperture per una misura che dovrebbe diventare legge entro l’autunno: Toninelli immagina, infatti, un beneficio fiscale al 50% per l’acquisto dei seggiolini o dei sensori, con tetto massimo della detrazione a 200 euro. La stima è che ogni anno in Italia siano venduti circa 200 mila nuovi seggiolini auto. Ma l’obbligo di utilizzo dei cosidetti «sistemi di ritenuta» vale per tutti i bambini al di sotto di 1,5 metri di statura, ossia anche ragazzini fino a 11-12 anni. In totale, la platea di seggiolini da sostituire o da rendere più sicuri potrebbe in tal caso superare i 2 milioni. E la norma richiederebbe molte decine di milioni di euro da reperire. Come funziona Un sensore nel seggiolino rileva la presenza del bambino e dialoga con lo smartphone, la chiave o un braccialetto al polso del guidatore
Il guidatore scende
I sensori verificano se il bambino è in auto e se lo smartphone, il braccialetto o la chiave della vettura si stanno allontanando dall’auto Il sensore rileva la chiusura dell’auto e l’allontanamento del guidatore se il bimbo è ancora a bordo scatta un allarme acustico sui dispositivi